I risultati del primo sondaggio SSR confermano le tendenze in vista delle votazioni federali del 3 marzo.
BERNA - Se si fosse votato il 14 gennaio, gli svizzeri avrebbero approvato l'iniziativa per una 13esima AVS e respinto quella sulle pensioni promossa dai Giovani PLR. È quanto emerge dal primo sondaggio della SSR sulle votazioni federali del prossimo 3 marzo, pubblicato oggi, che conferma le tendenza già emerse dal sondaggio Tamedia di qualche settimana fa. La partecipazione al voto sarebbe stata del 48%, superiore dunque alla media.
Stando al rilevamento, condotto dall'istituto di ricerca gfs.bern, l'iniziativa "Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS)", lanciata dall'Unione sindacale svizzera (USS), avrebbe raccolto il 61% delle preferenze (39% "assolutamente favorevoli" e 22% "piuttosto favorevoli"), rispetto a un 36% di voti contrari (22% "decisamente contro" e 14% "piuttosto contro") e un 3% di indecisi.
Lo stadio di formazione dell'opinione è mediamente avanzato, scrivono gli autori dell'inchiesta in una nota, per i quali oltre la metà delle intenzioni di voto sono facilmente comprensibili attraverso le argomentazioni. Resta tuttavia un certo margine di manovra presso un 36% di persone non ancora totalmente decise e il 3% di indecisi.
A livello di orientamento partitico, si sono opposti i simpatizzanti del PLR e dei Verdi Liberali (PVL). Tutti gli altri gruppi politici si sono detti favorevoli, prosegue la nota, nella quale si rileva il forte apprezzamento dell'iniziativa non solo a sinistra, ma manche nella base dell'UDC e dell'Alleanza del Centro.
Non sorprende il fatto che i "sì" aumentino nettamente con l'età, ma anche fra i giovani sono la maggioranza. Gli autori hanno pure rilevato più critiche al progetto da parte di chi dispone di una remunerazione più alta e ha svolto una formazione più lunga. A livello regionale, i pareri favorevoli prevalgono dappertutto e in modo più spiccato nei centri urbani. L'iniziativa raccoglie infine più consensi nella Svizzera italiana e romanda rispetto a quella tedesca.
Il 57% degli interpellati ritiene che la 13ma AVS compenserebbe l'erosione del secondo pilastro. Per l'80% è importante migliorare la situazione finanziaria degli anziani di fronte al rincaro, mentre il 67% sostiene la tesi secondo cui andrebbe a colmare la lacuna nelle rendite delle donne. Per quanto riguarda gli argomenti contrari, uno solo ottiene la maggioranza di consensi: il 55% degli intervistati ritiene che la 13ma porterà a un aumento dell'IVA e dell'imposizione dei salari.
Iniziativa sulle pensioni - Sono meno nette le posizioni emerse in merito all'iniziativa "Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)", promossa dai giovani PLR. A metà gennaio i favorevoli erano il 41% (20% "assolutamente per" e 21% "piuttosto per"), i contrari il 53% (30% "decisamente contro" e 23% "piuttosto contro"), mentre il 6% degli interpellati era ancora indeciso. Secondo gli autori, c'è quindi ancora un certo margine di influenza della campagna sugli indecisi e su coloro che avevano un'opinione non del tutto delineata.
La maggior parte dei gruppi esaminati era contrario al testo, a eccezione dei pensionati, dunque non più interessati dalle misure preconizzate, che lo avrebbero approvato di stretta misura. Solo un terzo circa di chi dispone del diritto di voto ed era in età lavorativa avrebbe approvato il progetto.
Quest'ultimo sembra sedurre più gli uomini rispetto alle donne, che pure sono entrambi in maggioranza contrari, annotano gli autori, aggiungendo che chi vive in famiglie dal reddito alto ha un parere un po' migliore dell'iniziativa rispetto a coloro che vivono in famiglie con entrate più basse. La formazione scolastica non ha alcuna influenza.
A livello regionale, spicca il "sì" più timido registrato in Romandia (36%). Per quanto riguarda i partiti, i simpatizzanti del PLR avrebbero sostenuto l'iniziativa nella misura del 62%, quelli del PVL con un tasso del 49% (contro un 41%). Altrove sarebbero stati i contrari a prevalere: Alleanza del Centro (56% di "no"), UDC (51%), mentre tra PS e Verdi e fra chi non è affiliato a un partito a dominare nettamente sarebbero stati "no".
Il 53% degli interpellati riconosce che l'innalzamento dell'età pensionabile è, come in altri Paesi, una misura necessaria per finanziare l'AVS a lungo termine. Il 50% vede l'iniziativa come un modo per combattere la carenza di manodopera qualificata, e solo il 47% sostiene l'argomentazione secondo cui la combinazione di un'età pensionabile più alta con l'aumento dell'aspettativa di vita sia equa e sostenibile.
Le argomentazioni contrarie ottengono più sostegno: 67% degli intervistati osserva un aumento dell'ingiustizia, dato che i lavoratori ad alto reddito manterrebbero la possibilità di andare in pensione anticipatamente. Il 65% concorda sul fatto che l'iniziativa ignora gli attuali problemi di chi è in cerca di lavoro a una certa età e il 63% sostiene che molte persone non sono psicologicamente o fisicamente in grado di lavorare oltre i 65 anni e che quindi l'iniziativa aggraverebbe le disparità sociali.
Il sondaggio è stato realizzato telefonicamente e online tra l'8 e il 21 gennaio e ha coinvolto 19'490 persone. Il margine di errore statistico è di +/-2,8 punti percentuali.