Leuthard, Ogi ma anche Couchepin e Schneider-Amman firmano una lettera contro l'iniziativa. L'Uss: «Ipocrisia, con la loro pensione d'oro»
Tra poco più di tre settimane il popolo svizzero sarà chiamato a pronunciarsi sull'iniziativa "Per una 13esima mensilità AVS“.
Stando ai sondaggi preliminari l'iniziativa della Federazione sindacale svizzera raccoglie i favori di una vasta maggioranza degli interpellati, che si tratti di pensionati o meno.
Per tentare di invertire la tendenza e la narrazione elettorale, inizia questa settimana la campagna elettorale dei contrari. E lo fa con una mossa di peso.
Questa settimana nelle buche delle lettere della Svizzera tedesca, assieme al materiale di voto, arriverà una lettera - che 20 Minuten ha già ottenuto in esclusiva - firmata da un gruppo di eminenze grigie politica elvetica, ovvero gli ex-consiglieri federali Adolf Ogi (81 anni, UDC), Doris LEuthard (60 anni, Centro ex-PPD) e Johan Schneider-Amman (71, PLR).
Per la Romandia a siglare la lettera - che verrà invece pubblicata sui giornali regionali - ci sono anche Joseph Deiss (78 anni, Centro-PPD) e Pascal Couchepin (81, PLR).
Nello scritto si fa appello a «con seria preoccupazione» a tutti gli anziani della Svizzera. Gli ex-membri dell'esecutivo spiegano che il futuro finanziario dell'AVS è «gravemente minacciato».
«Ciò che a prima vista sembra allettante è in realtà estremamente pericoloso», avvertono. Questo perché i promotori starebbero banalizzando i costi per le casse della Confederazione della suddetta 13esima, questi ammonterebbero a circa cinque miliardi di franchi all’anno.
Leuthard e i suoi colleghi sostengono che per sostenere la spesa l’Iva dovrebbe essere aumentata dell’intera percentuale già nel 2026, il che renderebbe la vita più costosa per tutti. Inoltre le spese aggiuntive «cancellerebbero istantaneamente» l'attuale ristrutturazione dell’AVS livellando l’età pensionabile delle donne.
A sostenere il fronte del no, oltre ai partiti borghesi ci sono anche diverse associazioni di categoria, come Economiesuisse. Complessivamente il fronte del No dispone di un budget elettorale di quasi quattro milioni di franchi, il doppio dei sostenitori.
L'Unione sindacale svizzera (USS) non apprezza particolarmente la trovata della lettera: «Gli ex-consiglieri federali nel loro scritto non dicono che la situazione finanziaria dei pensionati fra rincaro e premi alle stelle è peggiorata e non danno alcun consiglio su come risolvere questo problema», spiega l'economista dell'USS Daniel Lampart
Con il loro appello, invece, «stanno invece cercando di spaventare la popolazione», aggiunge Lampart, «con la loro pensione di più di 20'000 franchi al mese - pagata dai contribuenti - probabilmente non hanno idea di cosa signfichi arrivare a fine mese con 2'000 franchi».