Il Presidente dell'Alleanza del Centro propone una tassa sulle transazioni finanziarie.
BERNA - Per finanziare la tredicesima AVS, recentemente approvata in votazione, l'Alleanza del Centro propone una tassa sulle transazioni finanziarie. Questa sarebbe «minima» e «più mirata» rispetto alla tassa di bollo, afferma il presidente del partito Gerhard Pfister a Le Matin Dimanche.
La nuova tassa «concernerà le imprese che effettuano numerose transazioni finanziarie. Ha anche il vantaggio di non colpire i privati», afferma lo zughese. Questi si dice anche disponibile a esaminare l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) o dei contributi salariali. «A questo stadio tutto è possibile». Ma «è illusorio pensare di poter finanziare una tredicesima rendita risparmiando qua e là».
Per Pfister la soluzione scelta «non sarà indolore», anche perché la tredicesima AVS andrà versata anche ai beneficiari dell'assicurazione invalidità (AI). «È una conseguenza diretta della decisione popolare. Agire diversamente equivarrebbe a discriminare i beneficiari dell'AI», afferma il consigliere nazionale.
Secondo un sondaggio pubblicato una settimana fa, il 64% degli svizzeri è favorevole all'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie per finanziare la tredicesima AVS. Poco più della metà degli intervistati (51%) è favorevole all'aumento dei contributi federali attraverso risparmi nel settore militare.
E a proposito di esercito, lo stesso Pfister due settimane fa aveva proposto sulle colonne della NZZ am Sonntag di aumentare per un periodo limitato l'imposta federale diretta per finanziare gli acquisti supplementari delle Forze armate. «Anche un aumento temporaneo dell'imposta sul valore aggiunto è una possibilità», aveva sottolineato.
Ieri anche il Partito evangelico (PEV), che in Parlamento fa gruppo assieme all'Alleanza del Centro, ha presentato le sue soluzioni per finanziare la tredicesima AVS. All'assemblea dei delegati che si è tenuta a Winterthur (ZH), la presidente Lilian Studer ha sostenuto che invece di aumentare i prelievi salariali o l'IVA, si potrebbe discutere di un'imposta di successione nazionale.
Sempre ieri, il Blick ha pubblicato i risultati di un sondaggio della società di consulenza Deloitte condotto su oltre 100 manager. Dall'indagine è emerso che la stragrande maggioranza dei responsabili delle finanze (CFO) delle aziende svizzere non vuole sentir parlare di ulteriori contributi salariali per finanziare la 13esima AVS. La soluzione privilegiata (al 61%) è l'innalzamento dell'età di pensionamento. Una buona metà dei CFO si dice anche favorevole a un aumento dell'IVA e la stessa quota vede pure di buon occhio una soluzione in cui la Confederazione verserebbe fondi aggiuntivi, denaro che andrebbe risparmiato altrove.