L'UDC è contraria alla revisione, mentre PLR, Centro, PS e Verdi sostengono in linea di massima le proposte del Consiglio federale.
BERNA - Dalla discriminazione delle persone non vaccinate alla sottomissione nei confronti dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS): gli argomenti dei favorevoli e dei contrari alla revisione della legge sulle epidemie sono divergenti. Diversi partiti, dall'UDC ai Verdi, passando per il Centro, si sono espressi in merito.
I Cantoni ritengono che la responsabilità per i provvedimenti in caso di situazione particolare debba rimanere in linea di principio a loro carico. La Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS), in un comunicato stampa pubblicato in risposta alla consultazione che si è conclusa venerdì, ha affermato, invece, che in tale contesto epidemico la Confederazione dovrebbe assumere una direzione strategica globale.
Ritiene inoltre che la legge sulle epidemie non debba essere applicata solo in caso di crisi sanitaria, bensì quotidianamente. Secondo la CDS, l'individuazione precoce e la prevenzione sono i mezzi più efficaci per evitare minacce alla salute e misure per la popolazione e l'economia.
La pandemia di coronavirus ha dimostrato che gli attuali modelli di finanziamento raggiungono i loro limiti in caso di crisi sanitaria e quindi la Conferenza è a favore del fatto che le regole per il finanziamento di test, vaccini e farmaci vengano definite in anticipo e quindi semplificate.
Il rifiuto democentrista
Non sorprende che l'UDC rifiuti «categoricamente» la revisione nella sua forma attuale. Chiede al Consiglio federale di "iniziare con un esame approfondito e critico delle misure e dei processi messi in atto durante la pandemia».
L'attuale progetto non fa altro che trasferire queste misure nel diritto ordinario e renderle permanenti. Inoltre, la bozza vincola unilateralmente la Svizzera all'OMS, il che è «inaccettabile» per il partito di Marcel Dettling.
Il partito democentrista respinge anche «l'assenza di misure di protezione contro la discriminazione delle persone che non sono state vaccinate o non hanno un certificato di vaccinazione».
Coordinamento insufficiente
Nel periodo pandemico il coordinamento tra Confederazione e cantoni è stato ripetutamente criticato e il Consiglio federale intende ora rimediare sottoponendo la legge sulle epidemie a una revisione, che mira ad ampliare ulteriormente il potere di Berna.
Il governo vuole ora poter imporre ai Cantoni di prepararsi a una particolare situazione. Nella legge sulle epidemie sarà inserita anche una base giuridica per il rilascio di certificati controversi che attestino la vaccinazione o la guarigione.
Il PLR e il Centro accolgono con favore la proposta. Per i liberali radicali, è sensato lasciare il più possibile nella legge ordinaria, in modo che in caso di epidemia sia necessario ricorrere il meno possibile alla clausola d'urgenza.
Liberali contrari alla vaccinazione obbligatoria
Pur sostenendo in linea di massima le proposte del Consiglio federale, il PLR si oppone alla vaccinazione obbligatoria, sostenendo che un tale obbligo rappresenti un grave pericolo per la libertà individuale.
Il partito sottolinea inoltre che in molte professioni il lavoro non può essere svolto da casa, parzialmente o del tutto. La possibilità prevista di obbligare i datori di lavoro a consentire ai lavoratori a rischio di lavorare da casa dovrebbe quindi essere rimaneggiata o precisata tramite ordinanza. Secondo i liberali, le norme previste non sono compatibili con la realtà di alcuni settori.
Sviluppo della digitalizzazione
Il Centro sottolinea l'importanza che attribuisce al chiarimento delle responsabilità tra Confederazione e cantoni, alla promozione della digitalizzazione nel settore sanitario e al miglioramento della base di dati e della sicurezza sanitaria.
Ritiene che l'inserimento dei dati dovrebbe essere il più semplice e diretto possibile e la banca dati della Confederazione dovrebbe essere la più completa possibile. In questo modo sarebbe più facile elaborare e raggruppare i dati provenienti dai cantoni, semplificando l'analisi.
Fronte progressista
Anche a sinistra, il Partito socialista (PS) e i Verdi accolgono con favore il principio di questa revisione: vengono citate soprattutto le nuove competenze della Confederazione per individuare, monitorare e combattere le malattie trasmissibili.
Entrambi i partiti chiedono un rafforzamento delle misure di sostegno economico per le imprese e la popolazione. Secondo il partito ecologista andrebbero rafforzati anche i diritti fondamentali.
Il PS ritiene che sia «saggio trarre insegnamento dalla pandemia», ma è anche dell'avviso che le proposte del Consiglio federale non siano abbastanza ambiziose e vincolanti. Chiede inoltre che tutti gli attori siano messi al corrente con un più ampio anticipo e coinvolti in modo chiaro e proattivo nella futura lotta contro le pandemie.