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Il Ps e il movimento Operazione Libero pronti per chiederne l'invalidamento: «Viola il diritto internazionale»
BERNA - A mezzanotte esatta è stato pubblicato sul Foglio federale il testo dell'iniziativa Udc sulla protezione dei confini. Il modulo era sulla homepage del partito appena un minuto dopo. E poco prima delle dieci e mezza di questa mattina, l'intero gruppo parlamentare si trovava davanti all'ala ovest del Palazzo Federale - dove ha sede l'ufficio del direttore del Dipartimento federale di giustizia e polizia Beat Jans - per dare inizio davanti alla stampa alla raccolta firme.
L'inziativa è di quelle che faranno discutere. Anzi, la discussione è già iniziata visto il tenore del testo. L'iniziativa chiede infatti che i valichi di frontiera svizzeri siano sorvegliati e i confini nazionali monitorati. Le persone che entrano nel Paese dovrebbero essere controllate sistematicamente. E ancora: «Nessun asilo per i migranti illegali che arrivano in Svizzera con bande di trafficanti attraverso Paesi terzi sicuri». Dulcis in fundo: un tetto massimo di 5.000 rifugiati all’anno.
Mattea Meyer: «Nell’UDC sono impazziti» - Nel podcast del Ps, lunedì sera, la co-presidente Mattea Meyer non ha nascosto la propria rabbia per quella che ha definito una «iniziativa radicale». In questo modo, ha sottolineato: «il diritto di chiedere asilo in Svizzera sarà praticamente abolito». Così come l'Accordo Schengen/Dublino. Gli animi si sono infiammati al punto da spingere Meyer a dire: «Nell’Udc sono impazziti».
Contattato da 20 Minuten, il presidente dell'Udc Marcel Dettling, ha reagito con una certa freddezza alle parole della Meyer: «Quando vedo quanti crimini e quanti clandestini vengono tollerati, per non parlare dei costi che esplodono, allora penso che è la politica ad essere impazzita. Il Consiglio federale e il Parlamento non vogliono agire? Che sia il popolo a decidere».
L'iniziativa potrebbe non essere valida? - Non c'è solo il Ps a voler dare battaglia all'iniziativa Udc. Oltre ai socialisti, anche il movimento Operazione Libero sembra pronto per dichiararla non valida. Se accettata, sottolinea il movimento in una nota stampa, «la Svizzera dovrebbe rimpatriare le persone pur sapendo che corrono il rischio di tortura o di altri tipi di trattamenti inumani e crudeli». Questa sarebbe dunque una violazione del diritto internazionale imperativo.
Dettling respinge questa possibilità. «Il testo è stato attentamente controllato», assicura. «Finora solo poche iniziative sono state dichiarate nulle», prosegue. E rivolgendosi a Operazione Libero conclude: «Semplicemente non hanno più altri argomenti».
