Ci sono anche le FFS e il dossier SIFEM nel menù odierno
BERNA - Il Consiglio nazionale (08.00-13.00) inizierà la giornata odierna esaminando le divergenze che l'oppongono agli Stati in merito al dossier "SIFEM" (Swiss investment fund for emerging markets).
Questi mira a trasferire in una legge l'attuale regolamentazione a livello di ordinanza. Le due camere si oppongono sull'eventuale obbligo, per la SIFEM, di collaborare con i servizi federali competenti.
La Camera del popolo si esprimerà in seguito sull'accordo tra la Svizzera e il Regno Unito sul riconoscimento delle qualifiche professionali. L'intesa consente di accedere alle professioni sanitarie (mediche universitarie) come pure a quelle nel campo della giurisprudenza (avvocatura) regolamentate in entrambi i Paesi. Ciò garantisce vantaggi per i professionisti e le aziende svizzere, che possono così continuare a offrire i loro servizi nel Regno Unito.
Il Nazionale affronterà poi le divergenze sulla modifica della Legge federale sull'assicurazione malattie secondo la quale anche le persone residenti all'estero, in particolare i frontalieri tedeschi e francesi, assicurati presso una cassa malattia elvetica dovranno venir inclusi nel calcolo della compensazione dei rischi. In febbraio gli Stati non avevano voluto inserire nella legge, come invece deciso in dicembre dal Nazionale, l'obbligo per l'Ufficio federale di statistica di rilevare i costi per tipo di prestazione e per fornitore di prestazione in base alla cittadinanza dell'assicurato.
In entrata il Consiglio degli Stati (08.15-13.00) tratterà del consuntivo 2023 della Confederazione, per poi discutere della prima aggiunta al preventivo 2024. Ammonta a 604 milioni di franchi, oltre la metà dei quali (315 milioni) è dovuta alle centrali elettriche di riserva, mentre 255 milioni sono previsti per asilo e lo statuto S (Ucraini).
I "senatori" dovranno poi occuparsi della revisione della Legge federale sulle Ferrovie federali svizzere (LFFS). Per ridurne l'indebitamento e agevolarne le attività di investimento, la Confederazione dovrebbe versare alle FFS un contributo unico di 1,15 miliardi di franchi. Una minoranza chiederà di limitare il versamento a 600 milioni.
Altro tema in agenda: la legge federale ad hoc volta a consentire anche in futuro la tassazione dei frontalieri che esercitano parte della loro attività a distanza, ossia in telelavoro. Tale normativa applica le soluzioni già negoziate separatamente con la Francia e l'Italia.