Accolta dagli Stati la mozione già adottata al Nazionale.
BERNA - La Svizzera deve essere liberata dalla piaga del razzismo e dell'antisemitismo, che trascende le frontiere sociali e partitiche, lanciando un piano d'azione nazionale contro questi fenomeni.
Ne è convinto Consiglio degli Stati che ha accolto oggi (31 voti a 7) una mozione in tal senso già adottata dal Nazionale. A nome del Consiglio federale, la "ministra" dell'Interno Elisabeth Baume-Schneider ha accolto di buon grado questo compito.
In seguito agli attacchi brutali di Hamas in Israele e all'inizio della guerra in Medio Oriente si moltiplicano anche da noi gli atti antisemiti, come l'accoltellamento di un ebreo ortodosso a Zurigo il 2 marzo scorso, ha affermato a nome della commissione, Marianne Binder-Keller (Centro/AG). Secondo la Commissione federale contro il razzismo, nel 2023 vi è stato un aumento del 24% circa dei casi di discriminazione razziale segnalati.
Questi atti individuali sono solo la punta dell'iceberg, sintomo di un'ideologia antisemita radicata nella società e che deve essere combattuta attivamente, soprattutto mediante azioni di prevenzione, ha spiegato la "senatrice" argoviese. Marianne Binder-Keller ha anche fatto un cenno alle occupazioni pro-palestinesi degli atenei e all'intolleranza invi diffusa nei confronti di coloro che osano esprimere un'opinione dissenziente.
Una minoranza, rappresentata in aula da Esther Friedli (UDC/SG), ha condannato gli atti di razzismo e antisemitismo. Tuttavia, a suo avviso un piano simile non esplicherebbe alcun effetto concreto sulle persone determinate a passare all'azione e a commettere atti dalle conseguenze irreparabili.
In Svizzera, fra l'altro, è già attiva una Commissione contro il razzismo e sono in corso programmi contro la radicalizzazione, ha ricordato la "senatrice" sangallese. Per Friedli bisogna lasciare ai Cantoni, che già oggi fanno molto, preoccuparsi di contrastare questi fenomeni, soprattutto mediante programmi d'integrazione e prevenzione. Purtroppo, ogni volta che accade qualcosa, si tende a trasferire alla Confederazione compiti di competenza dei Cantoni.