Il Governo e i principali partiti sono soddisfatti dell'efficacia del meccanismo. Anche se si può sempre migliorare.
BERNA - Il Governo e i principali partiti sono generalmente soddisfatti del funzionamento della perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni. Il rapporto 2020-25 sull'efficacia del meccanismo, li convince, anche se hanno riserve sulle crescenti disuguaglianze.
Nella sua risposta alla consultazione, che scade oggi, l'UDC ritiene che la Confederazione dovrebbe fare di più per aiutare i Cantoni con scarsa capacità finanziaria. Potrebbe farlo attraverso misure politiche e non solo distribuendo fondi federali, visto lo stato delle sue finanze.
Il PLR chiede una revisione della ripartizione dei compiti per determinare quali possano essere ancora assunti dalla Confederazione. Si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di scindere le rispettive responsabilità. Il partito chiede inoltre un'analisi approfondita delle risorse e delle disparità tra i Cantoni.
I divari aumentano - Secondo il PS, il rapporto 2020-25 trascura il fatto che l'invecchiamento della popolazione rischia di accentuare le differenze di reddito tra i Cantoni. La partenza dei giovani dalle regioni di montagna contribuisce a questo fenomeno, nella misura in cui rafforza la produzione di ricchezza nei centri urbani, mentre le regioni periferiche devono far fronte all'aumento dei bisogni degli anziani (rendite AVS, prestazioni complementari e di cura).
L'Alleanza del Centro sottolinea l'importanza del meccanismo di perequazione per la coesione del Paese. Accoglie con favore la proposta del Consiglio federale di regolamentare in modo più dettagliato la ridistribuzione delle entrate fiscali nell'ordinanza, in particolare per migliorare la trasparenza.
Come il Centro, il PS e il PLR, la Conferenza dei Governi cantonali ritiene che la perequazione «raggiunga ampiamente i suoi obiettivi». Tuttavia, una minoranza di Cantoni sottolinea che il divario di ricchezza tra le regioni si sta ampliando.
Anche il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) osserva che il sistema "ha dimostrato la sua validità". Ma avverte che il divario tra gli estremi si sta ampliando.
L'attuale modello di perequazione è stato introdotto nel 2008 e adattato nel 2020. La Confederazione si assume due terzi dei versamenti.