Il Cantone vuole restituire le proprie eccedenze ai suoi cittadini sotto forma di una riduzione temporanea dei premi della cassa malati.
Diversi politici spiegano che questo sarebbe un approccio ragionevole per tutta la Svizzera, ma non realistico.
ZUGO - L'aumento dei premi delle casse malati è in cima al "barometro delle preoccupazioni" degli svizzeri. E non a caso. I costi legati alla salute stanno infatti esplodendo da diversi anni e per il 2025 Comparis prevede una nuova stangata per la popolazione con un aumento medio che si attesterà sul 6%.In questo (difficile) contesto per le tasche di molte persone, il Canton Zugo va controtendenza e - grazie al consuntivo record del 2023 - intende sobbarcarsi negli anni 2026 e 2027 la quasi totalità dei costi per le cure ospedaliere dei suoi cittadini con un contributo complessivo di 220 milioni.
La misura, finanziata per l'appunto «con i surplus degli anni passati», dovrebbe permettere di ridurre di circa il 18% i premi medi di cassa malati per persona. Le somme messe a disposizione permetteranno quindi di innalzare dal 55% al 99% il grado di copertura da parte del Cantone per quel concerne le cure ospedaliere (con l'1% che resterà a carico delle casse malati solo per motivi strettamente procedurali).
Un modello per tutta la Svizzera? - L'approccio di Zugo è stato accolto positivamente dalle Camere federali.«Ancora una volta Ancora una volta, il governo di Zugo dimostra di lavorare bene», sottolinea il consigliere nazionale e presidente del Centro Gerhard Pfister. «Questa misura fornirà uno sgravio rapido e non burocratico in un settore come quello delle PMI in cui c'è un grande bisogno di intervento».
Anche la sua collega Sarah Wyss (PS) è entusiasta della misura proposta dal Cantone della Svizzera centrale. «Sarebbe un approccio sensato per tutta la Svizzera». Favorevole al principio anche la deputata dei Verdi Manuela Weichelt che per evitare falsi incentivi finanziari vorrebbe però che lo sgravio fosse esteso anche al settore ambulatoriale.
Weichelt è però cosciente che questa misura è «ben lungi dall'essere finanziariamente sostenibile» da tutti i Cantoni. «A Zugo lo sgravio viene finanziato - precisa - con una pericolosa politica di bassa imposizione fiscale e dal dumping fiscale». Questo per la deputata ecologista ha provocato una «cannibalizzazione e una mancanza di solidarietà» tra i Cantoni e ha creato incentivi per l'arrivo di «società dubbie» (alcune anche vicine al presidente Putin). Anche per Pfister non tutti i Governi cantonali possono godere di prospettive finanziarie rosee come quelle di Zugo. «Questa proposta - conclude - funzionerebbe solo lì».
«Mantenere in vita un sistema malato?» - Per il consigliere nazionale Rémy Wyssmann (UDC) l'approccio di Zugo è invece totalmente sbagliato. «Mantiene artificialmente in vita un sistema malato», sottolinea il deputato di Soletta che è totalmente contrario a qualsiasi forma di «riduzione dei premi» finché non vengono risolti «i problemi strutturali della LAMal».
Per Wyssmann, infatti, l'attuale sistema diventerà sempre più costoso se non verranno eliminati i disincentivi finanziari. Disincentivi che verrebbero cementati da tali iniezioni finanziarie: «È una politica di mantenimento strutturale senza alcun incentivo al risparmio - conclude - e funziona solo nel caso di Zugo perché hanno molti soldi nelle loro casse».