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SVIZZERAErrore miliardario Avs: «Così Berna perde credibilità»

09.08.24 - 06:30
Tiene banco a Berna l'errore sulle previsioni finanziarie dell’Avs. Tra proclami e ricorsi abbiamo fatto il punto con Nenad Stojanovic.
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Errore miliardario Avs: «Così Berna perde credibilità»
Tiene banco a Berna l'errore sulle previsioni finanziarie dell’Avs. Tra proclami e ricorsi abbiamo fatto il punto con Nenad Stojanovic.

BERNA - Un polverone che promette di tenere banco ancora per tanto tempo. L’errore di calcolo, annunciato in conferenza stampa martedì dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), sulle previsioni finanziarie dell’Avs non smette di far rumore. E non poteva essere altrimenti. Stime corrette poi al ribasso per miliardi che disegnano una situazione non così negativa per il futuro del primo pilastro. Ma lo scivolone di Berna avrà implicazioni concrete anche sulla politica federale.

I Verdi non hanno perso tempo e hanno già annunciato l'intenzione di presentare ricorso contro l’esito del voto di settembre 2022 sull’innalzamento dell'età pensionabile delle donne. I socialisti ci pensano anche se non hanno ancora preso una decisione ufficiale. Mentre la débâcle di Berna sembra allargarsi anche ad altre leggi a carattere sociale, Nenad Stojanovic, politologo e professore di scienze politiche dell’Università di Ginevra, ci aiuta a capire l’onda d’urto della bomba sganciata dal Dipartimento federale dell'interno.

Come ha reagito la politica svizzera all’errore di calcolo? Era già un tema sensibile, l’annuncio ha sollevato un polverone.
«Tutti i partiti hanno gridato allo scandalo. Non è accettabile questo tipo di errori. Se dovessero ripetersi rischiano di minare la fiducia dei cittadini nei confronti della politica in generale, ma anche nella democrazia diretta. Gli opuscoli che il cittadino riceve prima del voto sono importanti. Se si sgretola la fiducia nelle cifre, la credibilità delle istituzioni ne risente. Inoltre non è la prima volta che succede. Si tratta del terzo caso, nell'ultimo decennio, di informazioni sbagliate durante la campagna referendaria oppure di un'iniziativa popolare. Nel 2016 il voto dell'iniziativa dell'allora Ppd (ora Centro) "No agli svantaggi per le coppie sposate" era stato annullato dal Tribunale federale (TF)».

Quante possibilità di successo ha il ricorso dei Verdi al Tribunale Federale?
«Credo che il TF sarà molto attento e prudente. Invalidare una votazione non è una procedura facile, si tratta dell'ultima spiaggia. Una decisione che viene presa solo quando c'è una palese situazione problematica. Perché ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione. Innanzitutto l'informazione erronea. In questo caso però si tratta di previsioni, non di cifre certe. Il secondo punto invece riguarda l'esito della votazione. Il risultato deve essere molto stretto, deve esserci uno scarto minimo. Però c'è un terzo aspetto: bisogna garantire la cosiddetta sicurezza di diritto. Quando è stato deciso l'aumento dell'età pensionabile per le donne è stata incrementata anche l'Iva per finanziare l'Avs. In caso di esito diverso della votazione, cosa succede? L'iva torna come prima? Bisogna quindi rimborsare tutte le persone che hanno pagato un'Iva "sbagliata"? Insomma, bisogna capire se il santo vale la candela. E secondo me la partita si giocherà su questo aspetto».

Questo polverone avrà una ripercussione sulla votazione del 22 di settembre? La legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP).
«Sicuramente questi errori di calcolo porteranno un po' d'acqua al mulino degli oppositori, cioè la sinistra. I partiti di centro destra, che sostengono la riforma, cercheranno di far passare il messaggio che è necessaria per non avere problemi futuri con le casse pensioni. La sinistra, invece, incentrerà la campagna sugli allarmismi catastrofici del centro-destra. Però è ancora presto per prevedere la dinamica delle prossime votazioni».

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider non fa una bella figura, eppure il suo danno di immagine potrebbe essere meno grave del previsto.
«Baume-Schneider ha preso la direzione del Dipartimento dell'interno al primo gennaio del 2024, quindi dopo la votazione in discussione. Il partito invece potrebbe risentirne di più. Lei ha preso il testimone da Berset, un altro socialista. E il direttore dell'Ufas, Stefano Rossi, è un ex consigliere nazionale socialista. Se adesso, da un lato, la sinistra grida un po' allo scandalo, dall'altro, a livello retorico, la destra punterà il dito contro il fronte progressista per gli errori dimostrati».

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