La prossima settimana si riunirà la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale per discutere la proposta
ZURIGO - Molte persone si recano al Pronto Soccorso per una piccola ferita o per cause di scarsa gravità: per contrastare l'afflusso di pazienti rientranti in questa tipologia, in futuro verrà applicata una tariffa di 50 franchi.
Dai banchi della politica di destra si levano voci di sostegno alla proposta fatta da Martin Bäumle, del Partito Verde Liberale; scettici i partiti di sinistra pronti a dare battaglia e che mettono in guardia da un aumento del lavoro amministrativo e da linee guida poco chiare.
La prossima settimana si riunirà il Comitato per la salute del Consiglio nazionale. E uno dei punti all'ordine del giorno sarà proprio la mozione che chiede di far pagare una tassa per i casi minori al pronto soccorso, come una caviglia slogata, un mal di testa o un mal di stomaco: in futuro oltre a ricevere le prime cure, si vedranno "somministrare" un balzello di 50 franchi. Il nodo centrale di questa proposta è l'annoso problema del sovraffollamento nei punti di primo intervento.
I Cantoni dovrebbero essere autorizzati a introdurre cambiamenti se lo desiderano - «Molte persone si recano spesso al Pronto Soccorso per problemi minori e lo mettono a dura prova: a causa loro, i pazienti che hanno davvero bisogno di un aiuto acuto devono aspettare più a lungo», tuona il depositario della mozione Bäumle.
Inoltre, le cure al Pronto Soccorso sono anche molto più costose. «Per questo motivo, diversi cantoni con dipartimenti di emergenza sovraccarichi desiderano da tempo introdurre questa tassa per i casi minori, ma al momento non esiste alcuna proposta legale a livello federale", spiega Bäumle, illustrando l'idea.
Ma quali sarebbero i casi minori? - Ma cosa si intende per caso minore e cosa no? Secondo Bäumle, questo aspetto dovrà essere valutato caso per caso. «Il governo federale probabilmente stabilirà dei parametri chiave, ma in ultima analisi la questione dovrà essere regolamentata a livello cantonale, perché è necessario un certo grado di standardizzazione», afferma il verde-liberale Baümle.
«Certo, con questa misura non rivoluzioniamo il sistema sanitario, ma è una piccola misura di contenimento dei costi che non farà male a nessuno».
Il «sì» dell'UDC - Anche il consigliere nazionale dell'UDC Rémy Wyssmann di Soletta sostiene la proposta. Ritiene che la tassa di 50 franchi sia ragionevole. «Chiunque abbia un'effettiva condizione medica è anche disposto a pagare questa tassa moderata». Non vede il pericolo che, di conseguenza, le persone ricorrano meno rapidamente all'assistenza medica.
Il «no» del PS - La consigliera nazionale del PS Sarah Wyss, invece, spera che la proposta venga bocciata: «Sono tre anni che discutiamo di questo tema, e nel frattempo tutti gli argomenti a favore sono svaniti nel nulla».
Tre sono i motivi per cui l'esponente del PS si oppone alla tassa: «In primo luogo, rischiamo che le persone si rivolgano al Pronto Soccorso troppo tardi e, nel peggiore dei casi, questo potrebbe non solo danneggiare la loro salute, ma anche far lievitare ulteriormente i costi della sanità. In secondo luogo, mi chiedo: chi decide quando si tratta di un caso minore?». Se si va al Pronto Soccorso con un dolore addominale, ad esempio, «potrebbe essere un caso minore, ma altrettanto facilmente potrebbe trattarsi di appendicite, che richiede una diagnosi» afferma.
Una tassa «con un enorme onere amministrativo» - In ultima analisi, questa tassa comporterebbe «un enorme onere amministrativo e si trasformerebbe in un mostro di burocrazia», critica l'associazione ospedaliera H+. «Il fatto che molte persone ricorrano a cure d'emergenza a causa della mancanza di medici di base dovrebbe essere affrontato in altri modi, ad esempio investendo nella formazione di specialisti».
«Far pagare questa tassa aumenterebbe ulteriormente i compiti amministrativi degli ospedali», spiega la direttrice Anne-Geneviève Bütikofer.