Cerca e trova immobili

SVIZZERAIniziativa sulla biodiversità: «È da respingere»

13.08.24 - 14:24
Albert Rösti, capo del DATEC: «Confederazione e Cantoni fanno già tanto».
screenshot
Fonte admin/ats
Iniziativa sulla biodiversità: «È da respingere»
Albert Rösti, capo del DATEC: «Confederazione e Cantoni fanno già tanto».

BERNA - «Da tempo la Confederazione e i Cantoni si impegnano a favore della varietà delle specie mediante misure, che stanno producendo i loro effetti. L’iniziativa sulla biodiversità («Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio») prevede invece nuove prescrizioni che rendono molto più difficile la ponderazione tra gli interessi di protezione e quelli di utilizzazione». Sono le parole dette in conferenza stampa questo pomeriggio dal consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) in relazione alla posizione del Consiglio federale e del Parlamento in merito all’iniziativa popolare che il popolo svizzero sarà chiamato a votare il prossimo 22 settembre.

Per Governo e Parlamento, l'iniziativa - promossa da organizzazioni ambientaliste e a tutela del paesaggio - si spinge troppo lontano. Qualora fosse accettata sarebbe «più difficile soppesare gli interessi tra la protezione e le infrastrutture», ha poi aggiunto Rösti.

Il capo del DATEC ritiene che la Confederazione e i Cantoni lavorano «da molto tempo» per promuovere la diversità delle specie attraverso misure «efficaci». Inoltre, il testo dovrebbe provocare costi aggiuntivi di oltre 400 milioni all'anno per le autorità federali e cantonali. Richieste eccessive per Berna, in quanto limiterebbero settori importanti come l’approvvigionamento energetico e l’agricoltura e raccomandano quindi di respingerla.

I conti sulla tutela dell'ambiente - La Confederazione, è stato ribadito, spende annualmente circa 600 milioni di franchi nella salvaguardia della molteplicità delle specie. Zone naturali, paesaggi e siti caratteristici pregiati sono stati catalogati in inventari come ad esempio l’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali (IFP) e l’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (ISOS). Circa un quarto del territorio svizzero figura in un inventario per la natura o il paesaggio, mentre nell’ISOS è riportato un quinto dei siti caratteristici. I biotopi e le zone inserite in questi inventari godono di una protezione maggiore.

Interessi fondamentali vengono sminuiti - Per il Consiglio federale e il Parlamento l’iniziativa ha pretese eccessive. I promotori dell’iniziativa chiedono una protezione ancora maggiore dei siti caratteristici nonché più risorse finanziarie e superfici per la biodiversità. Queste prescrizioni più severe limiterebbero il margine di manovra delle autorità, ostacolerebbero lo sviluppo degli insediamenti, metterebbero a rischio infrastrutture importanti (ad es. linee elettriche, ferroviarie, ecc.) e pregiudicherebbero la produzione agricola come pure il potenziamento delle energie rinnovabili. Inoltre si stima che l’iniziativa comporterà per la Confederazione e i Cantoni costi annui supplementari di oltre 400 milioni di franchi. Per questi motivi il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa e puntano su misure mirate per proteggere la biodiversità.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Bad 4 mesi fa su tio
600 milioni l'anno per non ottenere risultati (come dimostrano gli stessi uffici federali) non è certo sinonimo di "impegno" sig. Rösti!

Gardo 4 mesi fa su tio
Questo consigliere federale Ròsti,non mi piace per niente.
NOTIZIE PIÙ LETTE