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SVIZZERALa modifica alla Legge sugli stranieri non piace a tutti

22.08.24 - 11:30
Seppur additando motivi diversi, UDC, Centro e alcuni Cantoni bocciano il progetto messo in consultazione.
20min/Comunità
Fonte ats
La modifica alla Legge sugli stranieri non piace a tutti
Seppur additando motivi diversi, UDC, Centro e alcuni Cantoni bocciano il progetto messo in consultazione.

BERNA - Ci sono voci contrarie alla modifica della Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione, con la quale si vuole ridurre il periodo d'attesa per il ricongiungimento familiare delle persone ammesse provvisoriamente. UDC, Centro e un paio di Cantoni bocciano il progetto, pur additando motivi diversi.

Con la revisione, presentata dal Consiglio federale lo scorso mese di maggio e posta in consultazione fino a oggi, il governo intende diminuire, da tre a due anni, l'attesa per il ricongiungimento familiare di questa categoria.

La riforma applica una sentenza di principio della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) concernente un caso avvenuto in Danimarca. I giudici, nel luglio 2021, avevano definito «non compatibile con il diritto al rispetto della vita familiare sancito dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo» il periodo di attesa di tre anni.

Essendo una sentenza di principio, questa va applicata anche dalla Svizzera. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) nel novembre 2022 ha imposto alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di verificare l'adempimento delle condizioni per il ricongiungimento familiare già al termine dei due anni.

Fra chi respinge fermamente il progetto, c'è l'UDC. «È inaccettabile», scrive nella sua presa di posizione il primo partito svizzero, «che i giudici stranieri emettano sempre più spesso sentenze politiche che contraddicono la volontà del legislatore e del popolo, quando il loro compito sarebbe applicare le leggi, non crearle». Inoltre, stando ai democentristi, non vi è alcuna ragione oggettiva per cui un termine di due anni sarebbe equo e uno di tre sproporzionato.

Né la sentenza della CEDU né il TAF richiedono una riduzione obbligatoria del periodo di attesa, fa da parte sua notare il Centro, bensì un esame caso per caso al termine dei due anni, cosa che già avviene nella Confederazione. Per il partito non vi è dunque necessità di un intervento legislativo.

A livello cantonale, lo stesso è sostenuto da Sciaffusa. Il suo esecutivo, come quello di Glarona, teme anche che ciò possa aumentare il numero di domande. Il che, aggiunge il cantone della Svizzera orientale, non sarebbe più gestibile con l'attuale numero di dipendenti.

La prevenzione di un tale effetto di attrazione è una «particolare preoccupazione» anche per il PLR. In linea di principio però, i liberali-radicali appoggiano la modifica, così da allinearsi alla giurisprudenza della CEDU, in quanto è importante per uno Stato di diritto rispettare i suoi obblighi internazionali.

A sinistra, il PS ritiene «corretta» la revisione di legge. I socialisti vorrebbero persino che il ricongiungimento familiare sia esaminato e autorizzato anche prima della scadenza del periodo di attesa di due anni, se esso si dimostra sproporzionato. Dal canto loro, i Verdi descrivono la novità come «un passo nella giusta direzione».

Infine, per la Conferenza dei delegati all'integrazione (CDI) è nell'interesse della società che le persone ammesse temporaneamente possano integrarsi il più rapidamente possibile. L'organo pertanto accoglie con favore le modifiche proposte.

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COMMENTI
 

Rosso Blu 3 sett fa su tio
Ricongiungimento se dimostrano che lavorano al 100%, pagano, fedina penale pulita e integrato. Altrimenti Ricongiungimento da mantenere ne abbiamo già troppi e sono un flagello per il futuro. Già l'attuale situazione dei permessi S che stiamo mantenendo e sarebbe da rivedere e cominciare a fare un selezione. Chi va e viene dell'Ucraina non è in pericolo e dunque va e ci rimane. I richiedenti accorciare i tempi e rimpatriati al più presto. La Svizzera non è UE la popolazione ha rifiutato e con i mille accordi siamo stati fregati. Possibile che la Svizzera non riesca a capire che non possiamo andare avanti così?!?!
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