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CONSIGLIO FEDERALEChiesto un credito di 50 milioni per le centrali di riserva

04.09.24 - 14:24
Il tesoretto servirà nel caso in cui i progetti fossero interrotti. Sarà disponibile dal 2025.
Ansaldo Energia Switzerland AG
Fonte ats
Chiesto un credito di 50 milioni per le centrali di riserva
Il tesoretto servirà nel caso in cui i progetti fossero interrotti. Sarà disponibile dal 2025.

BERNA - Un credito d'impegno di 50 milioni di franchi destinato a coprire i costi per la pianificazione e le attività preliminari di nuove centrali di riserva in caso di interruzione dei progetti. È quanto richiesto oggi dal Consiglio federale al Parlamento. Nelle intenzioni, il tesoretto sarà disponibile a partire dal 2025.

Per contrastare l'aumentato rischio di una penuria energetica e per rafforzare l'approvvigionamento nei mesi invernali, nel 2022 il governo, viene ricordato in una nota, aveva adottato diverse misure che includevano uno stock complementare di energia elettrica proveniente da centrali di riserva. La base legale è l'ordinanza sulla riserva invernale, limitata a fine 2026.

I contratti per le centrali di riserva di Birr (AG), Cornaux (NE) e Monthey (VS) scadono alla fine della primavera 2026, sottolinea l'esecutivo. Per sostituirli, l'Ufficio federale dell'energia (UFE) ha indetto un bando di gara che tuttavia non è stato portato avanti poiché le offerte pervenute erano troppo care. Sono invece in corso trattative dirette con potenziali promotori di progetti per migliorare i costi e i tempi di realizzazione.

Se potranno essere stipulati contratti per nuove centrali di riserva, sarà necessario iniziare immediatamente le attività preliminari, come la pianificazione dei progetti o l'ordinazione di componenti - vedasi le pale delle turbine - con tempi di consegna molto lunghi. Per sancire a livello di legge le capacità di riserva termiche, lo scorso 1° marzo, il Consiglio federale ha trasmesso al Parlamento una revisione della legge sull'approvvigionamento elettrico.

Tuttavia, se questa non si concretizzasse, i progetti dovrebbero essere abbandonati, il che comporterebbe il versamento di una compensazione finanziaria ai promotori. Il credito d'impegno proposto oggi serve proprio a garantire questi pagamenti.

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