Gli obiettivi: ridurre la povertà, promuovere la democrazia e dei diritti umani nonché gestire le crisi umanitarie
BERNA - Per finanziare la Strategia di cooperazione internazionale 2025-2028 vanno sbloccati 11,27 miliardi per il periodo 2025-2028. Lo ha chiesto oggi il Consiglio degli Stati adottando i relativi decreti federali.
Con questi fondi «la Confederazione intende consolidare il suo ruolo internazionale nel promuovere uno sviluppo sostenibile, proteggere i diritti umani, rafforzare la pace in aree vulnerabili del mondo», ha spiegato Marco Chiesa (UDC/TI) a nome della commissione. La sola Ucraina dovrebbe ricevere 1,5 miliardi, ha aggiunto. Il ticinese ha poi precisato che i crediti dovranno comunque essere confermati ogni anno al momento dell'esame del preventivo della Confederazione.
Gli obiettivi della strategia sono molteplici, come ridurre la povertà, promuovere la democrazia e dei diritti umani nonché gestire le crisi umanitarie. «La strategia 2025-2028 prevede una quota importante di fondi destinati all'aiuto umanitario immediato, con programmi volti a garantire la fornitura di cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei nelle situazioni di crisi», ha precisato Chiesa.
I fondi saranno utilizzati principalmente in quattro aree: Africa subsahariana, Medio Oriente e Nordafrica, Asia e Pacifico, nonché Europa dell'Est. Per quel che concerne l'Ucraina, l'impegno finanziario sarà utilizzato nell'aiuto umanitario e la cooperazione allo sviluppo. La Svizzera si impegnerà nella ricostruzione a lungo termine delle infrastrutture ucraine gravemente danneggiate dalla guerra, come scuole, ospedali, infrastrutture idriche ed energetiche. Berna sosterrà anche programmi che mirano alla ripresa economica del Paese, ha detto Chiesa.
Da notare che, secondo quanto approvato oggi, i programmi nei Paesi prioritari della cooperazione bilaterale potranno essere rivisti al ribasso se questi non si dimostrano «sufficientemente disponibili ad accettare un legame tra la cooperazione allo sviluppo e migrazione».
Da segnalare, infine, che in apertura di dibattiti gli Stati hanno bocciato, con 31 voti contro 13, una proposta di Benjamin Mühlemann (PLR/GL) che voleva rinviare il dossier al governo. Gli Stati in giugno avevano votato a favore di un aumento di 4 miliardi di franchi del budget dell'esercito - a 29,8 miliardi per il periodo 2025 - 2028 - chiedendo, su proposta dello stesso Mühlemann, di compensare metà dell'aumento nella cooperazione internazionale. "Occorre tenerne conto", ha sostenuto il glaronese.
Nel suo intervento, il consigliere federale Ignazio Cassis ha messo in guardia dal mettere in contrapposizione i settori della difesa e della cooperazione internazionale. Evocando le crisi in Ucraina, in Medio Oriente e nella regione del Sahel, il ministro degli esteri ha parlato di «ring of fire» che circonda l'Europa. «Abbiamo bisogno sia della protezione antincendio che dei pompieri», ha sostenuto.
Il dossier passa ora all'esame del Consiglio nazionale.