La colpa è delle uscite per pensioni ed esercito. Tra le misure è prevista una maggiore tassazione sui prelievi di secondo e terzo pilastro
BERNA - Le finanze della Confederazione sono in sofferenza, a causa in particolare delle uscite in crescita per le pensioni e per l'esercito. Per ritrovare l'equilibrio, la Confederazione intende alleggerire il proprio bilancio 3-3,5 miliardi di franchi dal 2027 e di 4-4,5 miliardi all'anno dal 2030 agendo sia a livello di uscite, anche con risparmi sul personale, sia di entrate, tassando maggiormente i prelievi del secondo e terzo pilastro.
Nell'attesa di inviare in consultazione il proprio piano di sgravi, probabilmente nel gennaio 2025, il Consiglio federale ha preso oggi le prime decisioni basandosi in parte sul rapporto di un gruppo indipendente di esperti e sulle discussioni svolte assieme ai cantoni, ai partiti e ai partner sociali.
«Grandi sfide finanziarie» - In conferenza stampa da Palazzo federale, la consigliera federale Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha esordito sottolineando che «questo pacchetto dovrebbe consentire al governo federale di presentare nuovamente un bilancio in pareggio e di ritrovare il proprio margine d'azione finanziario». Dopo di lei ha preso la parola, il consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC): «Il governo federale si trova ad affrontare grandi sfide finanziarie. Ma è disposto a superarle sfide e a fornire suggerimenti per eliminare il deficit strutturale», ha detto. Spiegando poi che il Consiglio federale si impegna a favore del freno all’indebitamento: «Come sappiamo, il nostro Paese se la cava molto bene», grazie alla lungimiranza della Confederazione in materia di politica fiscale.
Riduzione contributi federali all'AVS - Tra le misure di risparmio rientra anche la riduzione dei contributi federali per l'AVS. Dal canto suo Baume-Schneider spiega: «Ogni anno le spese AVS aumentano più rapidamente delle entrate federali». Per questo motivo la quota federale non dovrebbe più crescere di pari passo con le uscite AVS, bensì con l’importo dell’IVA.
Le entrate - Stando a una nota governativa odierna, il Consiglio federale intende tassare i prelievi di capitale dal secondo e dal terzo pilastro in modo che non siano fiscalmente più vantaggiosi rispetto alle prestazioni di rendita. Le maggiori entrate annue sono stimate a 220 milioni per la Confederazione e a 60 milioni per i Cantoni.
Inoltre, tutti i contingenti d'importazione di beni agricoli dovranno essere messi all'asta, ciò che potrebbe generare per la Confederazione maggiori entrate stimate in 80 milioni all'anno.
Diversamente da quanto suggerito dagli esperti, l'esecutivo rinuncia ad altre misure importanti: con l'aumento dell'IVA a favore dell'AVS (+0,4% per AVS21, +0,7% per la 13esima rendita AVS; circa 4 miliardi), lo scadere dell'aliquota speciale per il settore alberghiero (300 milioni) e l'introduzione dell'imposizione minima dell'OCSE (1,5-3,5 miliardi) sono stati o sono già decisi aumenti delle imposte dell'ordine di diversi miliardi. Per il Governo, insomma, popolazione ed economia non devono essere gravate in misura ancora maggiore
Le uscite - Circa le uscite, anche il questo caso il Consiglio federale ha accolto alcuni suggerimenti degli esperti, scartandone altri. Tra le proposte tenute in considerazione, l'esecutivo vuole che il contributo della Confederazione all'AVS corrisponda in futuro a una percentuale dell'IVA, in modo da evitare che il costante aumento delle uscite dovuto all'invecchiamento della popolazione pesi ulteriormente sul bilancio federale. A lungo termine, lo sgravio potrebbe ammontare fino a 600 milioni. Questa misura non ha ripercussioni né sull'importo delle rendite versate né sulla 13esima rendita AVS decisa dal popolo.
La rinuncia a finanziare la custodia di bambini complementare alla famiglia non è finalizzata a ridurre le attuali uscite, bensì a evitare uscite supplementari. Il Consiglio nazionale ha approvato un progetto che per la Confederazione si tradurrebbe in un onere annuo di oltre 800 milioni. Il Governo è dell'avviso che questo compito rientri nella sfera di competenza dei Cantoni.
Per quanto attiene alla Confederazione in sé, sono già stati definiti risparmi dell'ordine di 300 milioni dal 2028, il 60% dei quali dovrebbe interessare il personale federale.
Le ripercussioni - Tutti questi provvedimenti dovrebbero produrre un volume di sgravio complessivo di quasi 3,6 miliardi dal 2027. Per i Cantoni le ripercussioni dirette delle misure sono più contenute rispetto al piano proposto dagli esperti e nel 2027 ammonterebbe a meno di 200 milioni.
Con una tassazione più elevata dei prelievi di capitale dal secondo e dal terzo pilastro, i Cantoni riceverebbero inoltre entrate supplementari pari a circa 60 milioni.
Risparmi Confederazione: PLR soddisfatto, critici gli altri partiti
Le proposte di risparmio presentate oggi dal Consiglio federale sono un «primo passo coraggioso», ha dichiarato il PLR che sprona però il governo ad andare oltre. Critici invece gli altri partiti.
«È ormai urgente spendere meno, e non prelevare altri soldi dai portafogli della classe media», scrive il PLR in un comunicato stampa, osservando che l'obiettivo di 3,5 miliardi di risparmi entro il 2027 è «leggermente inferiore» a quello che era stato proposto dal gruppo di esperti.
I Verdi liberali di principio accolgono favorevolmente le misure di austerità, non intendono però sostenere risparmi che «continuano a sovvenzionare il passato invece di investire nel futuro». In particolare chiedono che i privilegi di cui godono i singoli settori e le sovvenzioni vengano aboliti e che si investa per affrontare le sfide del futuro, fra cui la carenza di manodopera qualificata, il cambiamento climatico e l'invecchiamento della società, precisa un comunicato. I Verdi liberali temono però che il Parlamento tagli gli investimenti e aumenti invece le sovvenzioni quando si discuterà del pacchetto di austerità.
Per il Centro, i piani di risparmio presentati oggi si concentrano troppo unilateralmente sul lato delle spese. Il partito chiede una proposta più equilibrata. Il Consiglio federale dovrebbe consegnare al Parlamento il rapporto degli esperti e sarà poi il Parlamento a «trovare una buona soluzione», afferma. Il Centro si aspetta inoltre che il governo indichi nella bozza di consultazione dove intende fissare le priorità.
Tagli a spese della gente - Per il PS le proposte del governo non sono altro che «tagli a spese della gente». Sarebbe socialmente devastante se si risparmiasse sull'AVS, sugli asili nido, sulla cooperazione allo sviluppo e sulla protezione del clima. Intanto l'esercito, le imprese e i ricchi continueranno a essere risparmiati, afferma il partito in un comunicato.
«Ora paghiamo gli eccessivi sgravi fiscali a favore delle imprese e dei ricchi degli ultimi decenni», ha dichiarato il copresidente Cédric Wermuth citato nella nota. Per il PS «le presunte strozzature della politica finanziaria, oltre all'aumento del budget dell'esercito, sono dovute alla visione ideologica del Dipartimento delle finanze».
I Verdi hanno annunciato che si opporranno ai tagli nel settore della protezione del clima, dell'assistenza all'infanzia, dell'AVS, dell'istruzione e della ricerca. La maggioranza governativa di destra vuole «riportare indietro di anni la protezione del clima e dell'ambiente», affermano. Le misure di risparmio previste per la protezione del clima e dell'ambiente rappresentano un quarto dell'intero programma di riduzione, hanno sottolineato.