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CAMERE FEDERALIUn miliardo per la protezione dalle piene del Reno

26.09.24 - 16:00
Gli interventi al confine con l'Austria, saranno realizzati dai due Paesi nell'ambito della Regolazione internazionale del Reno (IRR)
Keystone-Sda
Fonte ats
Un miliardo per la protezione dalle piene del Reno
Gli interventi al confine con l'Austria, saranno realizzati dai due Paesi nell'ambito della Regolazione internazionale del Reno (IRR)

BERNA - Il Reno nella sua tratta dove funge da confine tra la Svizzera (canton San Gallo) e l'Austria sarà risanato per un costo stimato in 1,04 miliardi di franchi. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale approvando a larga maggioranza il relativo decreto e l'annesso accordo concluso con l'Austria.

Gli interventi sui 26 chilometri compresi tra la foce dell'Ill e il lago di Costanza saranno realizzati dai due Paesi nell'ambito della Regolazione internazionale del Reno (IRR), ha spiegato il relatore commissionale Christophe Clivaz (PS/VS). È previsto l'aumento della capacità di deflusso dagli attuali 3100 a 4300 metri cubi di acqua al secondo e il rinnovo delle dighe di protezione contro le piene, ormai obsolete. In tal modo sarà migliorata la sicurezza dei circa 300'000 abitanti della valle del Reno e garantito anche in futuro lo sviluppo economico della regione.

Se le opere attuali proteggono contro le piene che si verificano statisticamente ogni 100 anni, l'aumento del deflusso consentirà di gestire anche piene più importanti, che in media si verificano ogni 300 anni. Ciò permetterà di migliorare la protezione della popolazione interessata e di evitare danni materiali per un importo che viene stimato in 13 miliardi di franchi, ha precisato Clivaz.

Visto che gli accordi attuali non lo consentono - l'ultima intesa con l'Austria è datata 1954 - per poter realizzare queste misure occorre basarsi su un nuovo trattato, che è stato oggetto di negoziati tra i due Paesi. Per attuarlo sarà necessaria una nuova legge, anch'essa adottata in data odierna.

Il progetto si concluderà presumibilmente nel 2052 e sarà a carico per l'80% della Confederazione e per il 20% del canton San Gallo. Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.

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