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I responsabili delle finanze cantonali respingono il testo sulla tassa di successione. «Crea solamente incertezza».
BERNA - I responsabili delle finanze cantonali considerano l'iniziativa della GISO sulla tassa di successione «un veleno per la piazza economica svizzera» e respingono il testo. Lo ha dichiarato oggi ai media il presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle finanze (CDF) Ernst Stocker.
L'iniziativa è già fonte di grande incertezza molto prima del voto, ha dichiarato Stocker, consigliere di Stato UDC del canton Zurigo. «Siamo preoccupati per questa incertezza». La CDF vuole stabilità, sicurezza e una situazione regolamentata. Molte cose buone sono finanziate con la base imponibile dei cantoni, in particolare nei settori dell'istruzione e della sanità, afferma.
Stamani la CDF ha discusso gli effetti e le conseguenze legali dell'iniziativa con gli esperti in occasione dell'assemblea plenaria. La richiesta della Gioventù socialista (GISO) ha generato reazioni forti. L'ex consigliere nazionale UDC e imprenditore Peter Spuhler si è espresso con forza contro di essa in estate e ha minacciato di lasciare la Svizzera. Altri rappresentanti del mondo economico (tra cui Magdalena Martullo-Blocher) hanno espresso opinioni simili.
Cosa chiede l'iniziativa - L'iniziativa "Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)" chiede l'introduzione di un'imposta di successione del 50% sui patrimoni di 50 milioni di franchi o più. Il testo prevede anche misure per prevenire l'elusione fiscale, in particolare l'emigrazione dalla Svizzera. Le misure dovrebbero entrare in vigore retroattivamente al giorno della votazione. Anche il Consiglio federale si è espresso contro l'iniziativa.
