I delegati della Gioventù socialista svizzera hanno votato una presa di posizione in favore di una sanità solidale.
La Giso ha pure ribadito l'urgenza di difendere il diritto all'aborto, adottando una risoluzione che chiede l'abolizione del periodo di attesa di dodici settimane.
BERNA - I delegati della Gioventù socialista svizzera (Giso) hanno votato oggi a Giubiasco una presa di posizione a favore di una sanità solidale, giudicando l'attuale sistema malato perché al servizio del profitto. Nella Giornata internazionale dell'aborto sicuro, la Giso chiede anche la fine del periodo di attesa e l'eliminazione dell'aborto dal Codice penale.
«Il nostro sistema sanitario è malato. La sua priorità non è quella di permetterci di vivere una vita sana e soddisfacente, ma di farci tornare al lavoro il più rapidamente possibile e al minor costo possibile», ha constatato la Giso. Eppure «la salute è un diritto fondamentale che viene calpestato dall'attuale sistema, che fa del profitto la sua priorità», hanno scritto i giovani socialisti in un comunicato.
Citata nella nota, la presidente della Giso, Mirjam Hostetmann, ritiene che «occorra un sistema sanitario che dia priorità allo sviluppo dei pazienti e a buone condizioni di lavoro per il personale». In particolare, il movimento chiede un fondo unico statale finanziato da un'imposta progressiva e la fine dei premi pro capite. L'industria farmaceutica dovrebbe essere gestita dallo Stato e democratizzata.
Poiché l'assemblea di quest'anno dei delegati della Gioventù socialista coincideva con la Giornata internazionale dell'aborto sicuro, la Giso ha ribadito l'urgenza di difendere il diritto all'aborto. Oggi i delegati hanno adottato una risoluzione che chiede l'abolizione del periodo di attesa di dodici settimane. Secondo la risoluzione, inoltre, l'aborto deve essere eliminato dal Codice penale e il suo diritto deve essere sancito dalla Costituzione.