Lo chiedono i giudici svizzeri: attualmente, infatti, l'accesso a un posto di giudice avviene spesso su proposta di un partito
NEUCHÂTEL - I giudici svizzeri vogliono rompere completamente il tradizionale legame tra partiti e membri della magistratura, abbandonando in particolare il contributo finanziario alle formazioni politiche. La maggioranza vorrebbe una riforma del sistema esistente.
I risultati di un sondaggio condotto tra i giudici professionisti in Svizzera sul rapporto tra magistratura e politica mostrano la necessità di chiarire questi legami, ha indicato oggi in una nota l'Associazione svizzera dei magistrati (ASM).
Gli intervistati hanno criticato l'attuale sistema di nomina e di rielezione. L'accesso a un posto di giudice avviene spesso su proposta di un partito. I magistrati devono inoltre essere rieletti da un organo politico (in generale dal parlamento) a intervalli regolari.
Secondo l'ASM, un'ampia maggioranza è contraria al mantenimento del contributo finanziario ai partiti politici. Tale contributo viene versato annualmente dal membro del tribunale alla propria formazione politica. Questa peculiarità svizzera sembra difficilmente compatibile con il principio dell'indipendenza della giustizia, scrive ancora l'ASM.
Nell'ambito del sondaggio, svoltosi la scorsa estate, sono stati contattati circa 1'250 giudici in Svizzera. Vi hanno poi risposto 935 persone, di cui 670 germanofone, 226 francofone e 38 italofone.