La presidente della Commissione delle istituzioni politiche ha espresso il suo disappunto verso le informazioni finite sulla stampa.
BERNA - «È la terza volta nell’arco di un mese che informazioni riservate, e discusse durante le nostre sessioni, finiscono sulla stampa». Greta Gysin, interpellata dalla Tribune de Genève, sembra aver perso la pazienza sulle fughe di notizie che ormai si verificano ciclicamente a Berna.
Tanto che la consigliera nazionale dei Verdi e presidente della Commissione delle istituzioni politiche (CIP) non esclude un’azione legale. «Non si può lavorare in queste condizioni».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La pubblicazione, avvenuta sulla stampa tedesca, di una lettera datata del 6 ottobre, nella quale la commissione invita il consigliere federale Beat Jans a presenziare alle riunioni più frequentemente.
Sta di fatto che la promotrice della lettera, la consigliera nazionale dell’Udc Martina Bircher, solleva alcuni punti interrogativi. L’Udc, non di certo un sostenitore del Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, da tempo critica fortemente la politica d’asilo promossa da Jans. Si tratta quindi dell’ennesimo attacco personale?
Secondo il quotidiano francofono ci sono elementi per rigettare questa tesi. La lettera in questione, poi resa pubblica, è stata firmata da tutti i membri della commissione, anche dai parlamentari socialisti. «L'intervento doveva essere costruttivo. Sono dell'idea che un consigliere federale partecipi alle sedute della commissione ogni volta sia necessario», ha commentato al Blick il consigliere nazionale (PS) vodese Jean Tschopp e membro della Commissione.
Eppure il contenuto della lettera doveva rimanere riservato. «Nelle ultime due sessioni sul tema dell’asilo Beat Jans era presente e si è mostrato molto disponibile», ha concluso Tschopp.
«L’obiettivo della lettera non era certo attaccare direttamente Jans», ha continuato Gysin. «Il contenuto stesso della lettera, prima di essere firmata da tutti, è stato discusso e modificato in commissione». Lo stesso Jans aveva commentato la fuga di notizie: «Ho trovato la lettera completamente corretta. La Commissione desidera vedermi più spesso e ricevere maggiori informazioni. Farò il possibile».