È la proposta del PS per combattere l'annosa carenza di farmaci. «Con questa operazione ci sarebbero più generici e antibiotici».
Durante il congresso del partito svoltosi a Davos i delegati hanno pure discusso del conflitto in Medio Oriente, di politica finanziaria e di violenza di genere.
DAVOS - Riuniti ieri e oggi a congresso a Davos (GR), i delegati del Partito socialista (PS) hanno approvato una serie di risoluzioni sulle tematiche di attualità più disparate. Fra queste, una chiede che la Confederazione acquisti l'azienda farmaceutica Sandoz. Altre riguardano il conflitto in Medio Oriente, la politica finanziaria e la violenza di genere.
Per far fronte alla crisi dei farmaci, secondo il partito, Sandoz dovrebbe essere trasferita a un istituto di utilità pubblica finanziato con un prestito senza interessi da parte della Banca nazionale svizzera (BNS).
Il gruppo costa circa 15 miliardi di franchi, è stato sottolineato dal PS, secondo il quale con questa operazione si migliorerebbe l'offerta di farmaci generici, standard e di nuovi antibiotici. Attualmente c'è una carenza di un medicinale su 13 e la situazione rischia di peggiorare a causa della corsa al profitto dei gruppi farmaceutici, secondo il partito.
In una mozione, la sezione zurighese del PS chiedeva di rinunciare a questo acquisto - che sarebbe poco efficace per limitare i prezzi di mercato - e proponeva di chiedere invece alla Confederazione di creare un istituto di pubblica utilità per la produzione di farmaci, vaccini e principi attivi di base. I delegati si sono però espressi in altro modo.
Due risoluzioni sul Medio Oriente
A suscitare un grande dibattito è stata però la situazione in Medio Oriente, con diversi delegati che si sono opposti alla posizione della dirigenza del partito. Ieri il copresidente Cédric Wermuth ha invitato alla solidarietà con tutte le persone colpite dalla guerra. Non c'è alternativa al diritto di Israele all'autodeterminazione e al diritto di esistere, né c'è alternativa al diritto di esistere della Palestina, ha sostenuto.
Oggi diversi delegati sono saliti sul palco con kefiah palestinesi al collo. La vicepresidente della Gioventù socialista, Mélanie Rufi, ha definito «priva di coraggio» la posizione della direzione del partito, mentre il consigliere agli Stati ginevrino Carlo Sommaruga, presidente del gruppo parlamentare Svizzera-Palestina, ha chiesto il boicottaggio di Israele e ha messo in guarda dalla doppia morale.
Alla fine l'hanno spuntata i vertici del PS. È stata infatti approvata una prima risoluzione che condanna in egual misura la violenza da tutte le parti. Ribadisce la richiesta di porre fine alla cooperazione militare e al commercio di materiale bellico con tutti gli Stati coinvolti nella regione.
Un'altra risoluzione adottata anch'essa a larga maggioranza, di Carlo Sommaruga, chiede un embargo sulle armi contro Israele finché continuerà l'occupazione, che viola il diritto internazionale. La Svizzera deve inoltre impegnarsi attivamente per la fine dell'occupazione israeliana e per trovare una soluzione politica giusta e duratura.
Il PS ha pure ribadito il suo sostegno all'iniziativa per la messa al bando delle armi nucleari, con la quale il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) e la Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari (Ican) chiedono che la Svizzera aderisca al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW).
Rieletti vertici del partito
Ieri i delegati hanno confermato all'unanimità i consiglieri nazionali Cédric Wermuth (AG) e Mattea Meyer (ZH) alla presidenza del partito. Sempre all'unanimità hanno poi riconfermato alla vicepresidenza i consiglieri nazionali Jaqueline Badran (ZH), Valérie Piller Carrard (FR), Jon Pult (GR) e David Roth (LU). Baptiste Hurni (NE) è stato eletto al posto di Samuel Bendahan, che non ha sollecitato un nuovo mandato.
Finanze e violenza di genere
In un documento programmatico, i delegati hanno chiesto l'abolizione a lungo termine del freno all'indebitamento, che imita l'organizzazione democratica e divide la società. «Se lo Stato riduce le sue responsabilità in settori chiave, non fa altro che scaricare i costi sulla popolazione, molto spesso sulle donne», ha sostenuto Wermuth.
Sempre ieri, il PS ha adottato una risoluzione volta a garantire che le vittime della violenza di genere ottengano maggiore sostegno e protezione. Tali offerte devono essere diffuse su tutto il territorio, affinché le persone in cerca di aiuto possano usufruirne. I Cantoni e la Confederazione sono invitati a creare un numero sufficiente di luoghi di rifugio e centri di consulenza.
Critiche a PLR e Alleanza del Centro
Nel suo discorso di ieri, oltre a parlare di Medio Oriente, Wermuth si è scagliato contro l'Alleanza del Centro e il PLR, accusandoli di copiare l'UDC e la sua politica d'asilo. Il consigliere nazionale argoviese ha in particolare fatto riferimento alla decisione del Consiglio nazionale, nella sessione autunnale, di negare il ricongiungimento familiare ai rifugiati provenienti da Paesi teatro di guerre civili. Wermuth ha anche criticato le misure di risparmio annunciate dal Consiglio federale.
Parlando a margine del congresso, il consigliere federale socialista Beat Jans ha paragonato le riunioni del governo a delle «escape room». Come in questi giochi di evasione, ci sono vari compiti difficili da risolvere, per esempio la «maledizione del dossier europeo», il «tesoro delle pensioni» e il «freno magico all'indebitamento».
In merito all'Unione europea, egli ha ricordato che si tratta di una comunità di valori sotto attacco da parte della Russia. Visto che la Svizzera è al centro dell'Europa, si tratta ora di fare fronte comune, ha aggiunto, scatenando l'applauso della platea.