Lo shock della femminista e consigliera nazionale Tamara Funiciello: «È una vergogna».
ZURIGO - È una delle femministe più conosciute della Svizzera e si dice scioccata per quanto avvenuto negli Stati Uniti: la consigliera nazionale Tamara Funiciello (PS/BE) non ha apprezzato l'elezione di Donald Trump alla presidenza.
«All'inizio ero senza parole e in parte lo sono ancora: è una vergogna», afferma la 34enne in un'intervista pubblicata oggi dal portale Watson. «È così brutto: Donald Trump è un condannato per reati sessuali, un uomo che ha tentato un colpo di stato, che ha tendenze neofasciste e la gente continua a votare per lui come presidente».
«Nessuno deve dirmi che il sessismo non esiste», prosegue la co-presidente delle Donne socialiste svizzere. «Questa campagna elettorale ha mostrato in modo lampante i diversi metri di giudizio con cui vengono misurati una donna e un uomo. Nel caso di Kamala Harris si è subito detto che non era altrettanto forte in questo o quel dibattito. E Trump? Una volta ha semplicemente messo della musica per 40 minuti durante un comizio e ha ballato. È incredibile il livello a cui siamo arrivati».
«Questo ragazzo avrà accesso a una bomba nucleare», si rammarica la figlia di una venditrice e di un operaio. «Una cosa è chiara: la situazione delle minoranze negli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo, si deteriorerà in modo massiccio», aggiunge. «Le donne moriranno a causa di questa elezione. Le donne stanno già morendo a causa di Trump. Ha rovesciato il diritto all'aborto, ha ammesso apertamente, nel periodo precedente alle elezioni, che stava pensando di vietare alle donne l'accesso a contraccettivi come la pillola. Ha ordinato il ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan: a causa sua, le donne in Afghanistan non possono più nemmeno parlare tra loro».
«La polarizzazione è aumentata, l'atmosfera si è brutalizzata», insiste la donna politica che è assurta a notorietà nazionale quando era presidente dei Giovani socialisti svizzeri (GISO, Juso nella più conosciuta sigla tedesca). «L'indicibile è tornato improvvisamente a essere dicibile. Non dobbiamo credere che ciò che sta accadendo negli Stati Uniti non abbia nulla a che fare con noi».
Nel parlamento federale, argomenta Funiciello, ci sono persone che esultano pubblicamente per la vittoria di Trump e hanno la stessa ideologia misogina. «Non dobbiamo accettarlo. Queste elezioni americane sono la prova di ciò che perdiamo quando smettiamo di lottare per i diritti delle donne perché crediamo di aver già raggiunto il nostro obiettivo. Oggi possiamo piangere, ma domani dobbiamo lottare di nuovo», conclude.