La Commissione del Nazionale ha rinviato la decisione per Aeschi e Graber
BERNA - Quella di lunedì è stata una giornata eccezionale per la Commissione dell'immunità del Consiglio nazionale (Cdi-N), chiamata a valutare le posizioni di ben cinque esponenti democentristi, attuali (o ex) parlamentari: Peter Keller, Marco Chiesa, Thomas Aeschi, Michael Graber e Andreas Glarner. Una giornata che si è chiusa in maniera differente per i vari protagonisti.
Chiesa e Keller sono immuni - L’UDC ha condotto nel 2023 la sua campagna "No a una Svizzera da 10 milioni" con il tema “nuova normalità”. Sotto lo slogan sono mostrati vari esempi attuali di crimini commessi da stranieri. Contro questo è stata presentata una denuncia penale. Ma Peter Keller, all’epoca segretario generale dell’UDC, e Marco Chiesa, allora presidente del partito, sarebbero immuni da queste indagini.
Nel caso di Chiesa (6 voti a 3 la decisione della Cdi-N) la decisione è addirittura definitiva, poiché la competente Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (Cag-S) lo aveva già dichiarato immune. La posizione di Keller sembrava forse la più delicata: non è più Consigliere nazionale, ma è ancora Segretario generale aggiunto, e la campagna “Nuova normalità” non è stata sospesa. La sua immunità, in linea teorica, non lo avrebbe potuto proteggere in caso di denunce ricevute dopo le dimissioni dal Nazionale. Ora sarà la Cag-S a doversi pronunciare.
Il tweet di Glarner non è coperto - Il tweet critico nei confronti dell'Islam di Andreas Glarner, intitolato con l'hashtag "Stop Islam", e postato su X il 2 giugno, non è coperto dall'immunità parlamentare, secondo la Commissione.
Il Ministero pubblico del cantone di Berna potrebbe quindi avviare un'indagine sul consigliere nazionale dell'UDC di Argovia per discriminazione razziale. Motivazione della Commissione: il tweet non è direttamente correlato al mandato parlamentare di Glarner. Ma prima che la decisione entri in vigore, deve decidere la commissione sorella del Consiglio degli Stati. Si prevede che il caso sarà esaminato a gennaio.
Aeschi e Graber, decisione rinviata - A metà giugno il capogruppo parlamentare dell'UDC Thomas Aeschi e il suo collega del Consiglio nazionale Michael Graber hanno litigato con agenti della Polizia federale sulla scalinata del Palazzo federale. Il tafferuglio è avvenuto nel tentativo di attraversare un'area temporaneamente riservata, in ragione della visita del presidente del Parlamento ucraino. I due erano stati fermati dagli agenti e la situazione era degenerata.
Nell'udienza di questo pomeriggio Aeschi ha affermato «di essere stato aggredito direttamente senza essere prima informato del divieto di passaggio». E Graber si è difeso dicendo che voleva solo allentare la tensione. La Commissione afferma che la questione solleva diverse questioni che richiedono ulteriori chiarimenti. A ciò dovrebbe ora rispondere la delegazione amministrativa e quindi i vertici dell'amministrazione parlamentare.