La sublocazione e la disdetta per bisogno personale sono state entrambe respinte. La prima dal 51.58% degli svizzeri, la seconda dal 53.83%.
BERNA - Sublocazione e disdetta per bisogno personale. I due temi legati al diritto di locazione sono stati (un po' sorprendentemente) entrambi respinti alle urne. Il primo dal 51.58% degli svizzeri, il secondo dal 53.83%.
Sublocazione - Alla fine ha prevalso il "no": la modifica del diritto di locazione concernente la sublocazione viene bocciata dal 51,58% dei votanti. Il Röstigraben e il divario tra città e campagna sono evidenti. Il testo era in bilico negli ultimi sondaggi e i contrari sono aumentati continuamente. Oggi le prime proiezioni prevedevano ancora un "sì" risicato. Poi per ore si è parlato di stallo; solo a metà pomeriggio si è delineata una bocciatura. In Ticino (vedi sotto) e nei Grigioni il testo è stato approvato chiaramente. Ancor più netto il risultato in Appenzello Interno (61,18%) e Svitto (60,50%). In Romandia la modifica del Codice delle obbligazioni è invece stata respinta ovunque - Vallese escluso - con quote comprese tra il 53,63% di Friburgo e il 64,79% di Ginevra. Il testo è stato bocciato chiaramente anche a Basilea Città (61,46% di "no"), e più di misura a Zurigo (53,72%), Berna (53,20%), Soletta (51,09%) e Sciaffusa (50,60%).
Disdetta per bisogno personale - Anche la seconda modifica del diritto locativo, quella legata alla disdetta per bisogno personale, è stata bocciata alle urne. A bocciare la proposta, contro la quale aveva lanciato il referendum l'Associazione svizzera inquilini (ASI), sono stati soprattutto i cantoni romandi tra cui spiccano Ginevra (67,83%), Neuchâtel (64,34% di no) e Vaud (60,47% di no). A fare eccezione è invece il Vallese dove hanno prevalso i "sì" nella misura del 54,35%. Favorevoli alla modifica del Codice delle obbligazioni concernente la disdetta per bisogno personale si sono espressi anche Ticino e Grigioni. Tra gli altri cantoni, i "sì" hanno soprattutto prevalso ad Appenzello Interno (60,60%), Obvaldo (59,16%), Svitto (59,12%), Nidvaldo (57,18%) e Uri (56,70%).
Riassunto cantone per cantone:
Sublocazione:
Sì: NW, GL, LU, GR, SZ, AG, UR, TI, AR, ZG, AI, SG, OW, VS, BL, TG
No: FR, SO, NE, VD, JU, SH, GE, BS, ZH, BE
Disdetta per bisogno personale:
Sì: NW, GL, GR, SZ, AG, UR, TI, AR, ZG, AI, SG, OW, VS, TG
No: LU, FR, SO, NE, VD, JU, BL, SH, GE, BS, ZH, BE
Il voto in Ticino - In Ticino sono state approvate entrambe le modifiche. La sublocazione viene promossa dal 54,31% dei votanti, mentre la disdetta per bisogno personale dal 52,52%.
Le reazioni dei vincitori... - «La popolazione ha respinto in modo inequivocabile le due riforme del diritto di locazione volte a facilitare le disdette. Questo risultato dimostra che il popolo svizzero si rifiuta di smantellare la protezione degli inquilini». Con queste parole l'associazione svizzera inquilini (ASI) si dice lieta di essere riuscita a respingere «questo doppio attacco contro gli inquilini». Questo risultato, per Associazione svizzera degli inquilini, va interpretato anche come «un rifiuto delle nuove proposte della lobby immobiliare, che saranno discusse in Parlamento prossimamente, e che aprirebbero la porta a pigioni abusive».
Da parte sua, il Partito socialista (PS) si rallegra della bocciatura delle due modifiche del Codice delle obbligazioni relative al diritto di locazione, che costituivano il pezzo di un puzzle della lobby immobiliare per sbarazzarsi più rapidamente degli inquilini e aumentare più facilmente gli affitti. La maggioranza ha riconosciuto che non ci sono problemi di sublocazione abusiva, ha scritto oggi il partito. Ci sono invece problemi di affitti abusivi. Il PS chiede quindi una moratoria immediata sulle pigioni, l'obbligo di verificare regolarmente i rendimenti per i grandi locatori e la promozione della costruzione di alloggi senza scopo di lucro.
Anche Travail.Suisse si rallegra della bocciatura dei «due progetti di indebolimento della protezione degli affittuari»: dimostra chiaramente che la popolazione non accetta attacchi al diritto di locazione. Le modifiche, respinte, avrebbero avrebbe ulteriormente indebolito la protezione degli inquilini in una situazione abitativa già molto tesa in molte città e comuni, ha scritto in un comunicato Travail.Suisse. Il doppio "no" è una buona notizia per i lavoratori svizzeri, poiché i costi degli affitti sono, insieme al costo dei premi di cassa malattia, una delle voci di spesa più importanti e in rapida crescita. Soprattutto in caso di cambio di appartamento e di firma di nuovi contratti si devono pagare affitti nettamente più elevati.
E dei vinti... - L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) si rammarica per la bocciatura delle due modifiche del diritto locativo: a suo avviso è stata persa l'occasione per eliminare inutili costi normativi. La nuova disposizione sul subaffitto avrebbe rafforzato il diritto di proprietà e ristabilito l'equilibrio tra i diritti dell'inquilino e del locatore, si legge in un comunicato. Dal canto loro le normative relative alla disdetta per bisogno personale, viene aggiunto, avrebbero liberato i proprietari e i locatori da inutili costi normativi.
I partiti borghesi si rammaricano per la bocciatura dei due testi sul diritto di locazione. Per il Centro, «un quadro più rigoroso in materia di subaffitto avrebbe contribuito a stabilizzare il mercato degli pigioni, a prevenire gli abusi e a promuovere una maggiore trasparenza nelle pratiche di locazione». La disdetta per uso proprio, invece, avrebbe contribuito «a semplificare la ripresa degli immobili da parte dei proprietari, senza abbreviare gli attuali termini di disdetta».
L'UDC ritiene che entrambe le proposte «avrebbero garantito condizioni di parità tra inquilini e proprietari e semplificato l'uso degli immobili per esigenze personali». Il testo sulla sublocazione sarebbe stato utile per combattere «gli abusi e i soprusi in questo settore». Per il PLR, questo doppio "no" è semplicemente «un colpo al futuro del nostro paese».
Per i proprietari di case (soprattutto) la modifica del diritto di locazione relativa alla disdetta per bisogno personale «è stata spiegata male». La Consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG) ha dichiarato, a nome dell'Associazione dei proprietari fondiari (APF-HEV), che i sostenitori della modifica hanno sottovalutato la necessità di spiegazioni. Non hanno sottolineato a sufficienza che i mezzi legali per gli inquilini sarebbero stati mantenuti. Inoltre si sarebbe dovuto rendere più chiare le norme ancora rigide per la disdetta del contratto d'affitto, ha dichiarato alla televisione svizzerotedesca SRF.
L'obiettivo era quello di rafforzare la proprietà immobiliare al fine di costruire più alloggi, ha dichiarato il consigliere nazionale Philipp Matthias Bregy (Centro/VS). Lo scopo era quello di creare giustizia e proteggere la proprietà, ha detto Bregy, membro del comitato direttivo dell'APF-HEV, alla SRF. In definitiva, sarebbe stato anche un mezzo per combattere la carenza di alloggi.
Il parere del Consiglio federale - Il Governo e il Parlamento federale, come noto, appoggiavano entrambi gli oggetti sostenendo che avrebbero creato «regole eque e chiare» e offerto «soluzioni per casi isolati problematici, che oggi causano difficoltà sia ai proprietari che agli inquilini».