Dall'indagine amministrativa è emerso che non si può parlare di un errore di calco.
BERNA - «Nessun errore di calcolo». Il Consiglio federale ha presentato oggi i risultati dell’indagine amministrativa affidata a uno studio legale per stabilire le cause che hanno portato allo scarto per eccesso nelle prospettive finanziarie dell’AVS.
Lo studio legale incaricato dell’indagine ha presentato il suo rapporto al DFI. Quest’ultimo ne ha informato il Consiglio federale il 6 dicembre 2024 e procederà all’esame approfondito del rapporto per valutare i prossimi passi.
L'obiettivo dell'indagine amministrativa era di fare luce sulle cause dello scarto nel calcolo delle prospettive finanziarie dell'AVS elaborate dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS). Come previsto da contratto, alla fine di novembre lo studio legale Bratschi di Zurigo, incaricato dell'indagine, ha presentato il suo rapporto, in cui constata quanto segue.
Dall'indagine amministrativa è emerso che non si può parlare di un errore di calcolo poiché non sono state riscontrate operazioni di calcolo errate. A stimare in eccesso le uscite dell'AVS e quindi a determinare previsioni non plausibili su un periodo di dieci anni sono state due funzioni del programma di calcolo delle prospettive finanziarie dell'AVS convalidato da un organo esterno. L'esperto matematico consultato nel quadro dell'indagine è giunto alla conclusione che le funzioni non erano di per sé errate, ma che la procedura della loro implementazione nel modello non presentava il necessario rigore metodologico.
Nessuna informazione tardiva o prematura
Nel rapporto è precisato inoltre che non si può rimproverare all'UFAS di avere reagito e informato troppo lentamente nel corso dell'estate del 2024, poiché il processo di verifica ha richiesto molto tempo. Non si può neppure parlare di comunicazione prematura.
La rettifica delle prospettive ha dovuto essere effettuata in tempi stretti, dato che il 14 agosto 2024 il Consiglio federale doveva approvare i valori di riferimento per l'attuazione del finanziamento della 13ª rendita AVS.
Lacune nella documentazione
Dopo aver constato le previsioni non plausibili, i collaboratori dell'UFAS non sono più riusciti a ricostruire il funzionamento metodologico del programma di calcolo che conteneva le due funzioni interessate. Secondo il rapporto dell'indagine questo è dovuto in particolare alla documentazione lacunosa sul programma e a processi insufficientemente consolidati a livello istituzionale che hanno reso difficile o addirittura impossibile il controllo di qualità e il trasferimento delle conoscenze.
Questa situazione era già nota da tempo all'UFAS ed è da ricondurre a carenze di personale. Alle persone coinvolte e al direttore dell'UFAS non può essere imputata alcuna violazione dell'obbligo di diligenza.
Prossimi passi
«Il DFI ha preso atto del rapporto e procederà a un'accurata analisi dei risultati». In questo contesto saranno anche esaminati provvedimenti, in particolare per quanto riguarda il controllo della qualità, le procedure e il trasferimento delle conoscenze, per migliorare le condizioni quadro e per evitare che quanto successo possa riprodursi. Prima di pubblicare il rapporto, è necessario garantire alle persone che vi sono menzionate il diritto di essere sentite. La pubblicazione è prevista per l'inizio del prossimo anno.
In occasione di lavori di controllo, l'UFAS aveva scoperto nel maggio del 2024 due formule matematiche errate nel programma di calcolo delle prospettive finanziarie dell'AVS, da cui risultavano uscite troppo elevate dell'AVS sul lungo periodo. L'UFAS ha in seguito elaborato due modelli di calcolo alternativi e informato il 6 agosto 2024 l'opinione pubblica della rettifica delle prospettive finanziarie dell'AVS. Il 16 settembre 2024 sono state pubblicate le prospettive finanziarie rettificate sulla base di questi due modelli.