Sollevati dubbi sulla gestione del materiale contaminato e sulle possibili minacce ambientali. Greta Gysin chiede spiegazioni a Berna
BERNA - La notizia che durante i lavori per la seconda canna del tunnel del San Gottardo siano state rilevate alte concentrazioni di arsenico nel materiale di scavo, ha portato la Consigliera nazionale Greta Gysin (I Verdi) a presentare un'interpellanza al Consiglio nazionale. Il materiale era inizialmente destinato al rinaturamento del lago di Uri, ma poi il Canton Uri ha deciso di ritirare l'autorizzazione a causa dell’elevata concentrazione di arsenico.
«Successivamente - si legge nell'interrogazione di Greta Gysin - sembra sia stato dirottato verso il Ticino, per essere impiegato nella costruzione del futuro parco di Airolo». Una rapidità di trasferimento del materiale contaminato che fa sollevare qualche dubbio alla Consigliera nazionale sia «sulla serietà degli approfondimenti condotti», sia «sul rispetto dei principi di precauzione».
L'interpellanza - sottoscritta anche da altri politici (Alex Farinelli, Giorgio Fonio, Simone Gianini, Piero Marchesi, Paolo Pamini e Christian Wasserfallen) - chiede in sostanza al Consiglio federale se l’autorizzazione al deposito del materiale spetti esclusivamente alle autorità cantonali, come nel caso del Canton Uri, e se siano state valutate altre opzioni per la gestione del materiale contaminato, come il deposito in discariche controllate.
Inoltre si chiede a Berna se le valutazioni di impatto ambientale siano state condotte singolarmente per ciascuna delle aree interessate, al fine di analizzare gli effetti specifici sul territorio, nonché quali garanzie siano state fornite per assicurare che il materiale contaminato non rappresenti una minaccia nel lungo termine e quali quali misure di monitoraggio a lungo termine siano previste per garantire la sicurezza ambientale.
Recentemente, lo ricordiamo, un'interpellanza analoga è stata sottoposta anche al Consiglio di Stato ticinese.