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CONSIGLIO FEDERALE

Anche Darbellay non vuole il seggio di Amherd

A poche ore dal termine per presentare le candidature, l'unico nome sicuro è quello di Markus Ritter.
20 min / Francois Melillo
Fonte ats
Anche Darbellay non vuole il seggio di Amherd
A poche ore dal termine per presentare le candidature, l'unico nome sicuro è quello di Markus Ritter.

BERNA - Il consigliere di Stato vallesano ed ex presidente nazionale del Centro Christophe Darbellay non è candidato alla successione di Viola Amherd. Lo ha annunciato oggi lui stesso a Charrat (VS) in una conferenza stampa.

«È stata una decisione difficile da prendere ma non ho rimpianti», ha detto colui che è stato presidente dell'allora PPD (dal 2006 al 2016) e consigliere nazionale (dal 2003 al 2015). Darbellay ha detto di aver preso la decisione stamattina.

Nel suo intervento Darbellay, che avrà 54 anni il prossimo 7 marzo, non ha nascosto che le dimissioni di Amherd non sono giunte per lui in un buon momento: il 2 marzo si svolgerà in Vallese il primo turno del rinnovo del Consiglio di Stato, elezione al quale è candidato. Il ballottaggio è fissato al 23 marzo. Proprio nel mezzo, il 12 marzo, è prevista l'elezione del nuovo consigliere federale.

«Chi vuole diventare consigliere federale deve avere il tempo di fare campagna. Occorre convincere 246 parlamentari», ha detto spiegando la difficoltà di giocare su due tavoli. Anche la situazione famigliare ha avuto il suo ruolo, con la prospettiva di avere ancora meno tempo da dedicare ai figli.

Darbellay ha poi detto di non voler lasciare i dossier ancora aperti presso il suo Dipartimento nel Consiglio di Stato vallesano. Tuttavia, Darbellay ha detto di avere le capacità per diventare consigliere federale:«Ho l'energia, l'età e l'esperienza per farlo». Insomma, «non è facile vivere con due cuori nel petto, ma la priorità rimane il Vallese», ha concluso.

Con la rinuncia di Darbellay, rimane un solo candidato del Centro per il posto di Amherd in governo, alla vigilia del termine per presentare le candidature, fissato per domani a mezzogiorno. Si tratta del consigliere nazionale sangallese e presidente dell'Unione svizzera dei contadini (USC) Markus Ritter. Il gruppo parlamentare del Centro si riunirà poi il 21 febbraio per decidere il ticket da sottoporre al Parlamento. L'elezione è, come detto, prevista per il 12 marzo.

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COMMENTI
 

tschädere 1 mese fa su tio
con un certo vodese che non trova il diluente per toglier la colla dalla sedia e inpossibile trovare accordi.

Draghetto29 1 mese fa su tio
Nessuno vuol far parte di questo consiglio federale che sta distruggendo ogni giorno di più la nostra neutralità è la nostra sovranità . Ormai sembra che questo sia l’ultimo Consiglio Federale di un paese indipendente , tra poco tempo saremo un paesino di montagna in mezzo all’Europa , e la nostra democrazia diretta sarà un ricordo . Da paese neutrale con una spesa militare all’1% del PIL , saremo obbligati ad aumentarlo al 4% ?

adri57 1 mese fa su tio
Essere di picchetto 365 giorni l’anno per “soli” 0.5 Mchf quando, funzionari dell’amministrazione federale, delle ex regie, ma in particolare nel privato, guadagnano molto di più, certo non aiuta.

merlux 1 mese fa su tio
logo ticinonews Consiglio federale Successione Amherd, anche il vallesano Christophe Darbellay non si candida Redazione, Keystone-ATS 2 ore fa Lo ha annunciato lui stesso quest'oggi in una conferenza stampa. Con la rinuncia di Darbellay, rimane un solo candidato del Centro per il posto in governo: il consigliere nazionale sangallese Markus Ritter. Il consigliere di Stato vallesano ed ex presidente nazionale del Centro Christophe Darbellay non è candidato alla successione di Viola Amherd. Lo ha annunciato oggi lui stesso a Charrat (VS) in una conferenza stampa. "È stata una decisione difficile da prendere ma non ho rimpianti", ha detto colui che è stato presidente dell'allora PPD (dal 2006 al 2016) e consigliere nazionale (dal 2003 al 2015). Darbellay ha detto di aver preso la decisione stamattina. Darbellay è già impegnato nel rinnovo del Governo vallesano Nel suo intervento Darbellay non ha nascosto che le dimissioni di Amherd non sono giunte per lui in un buon momento: il 2 marzo si svolgerà in Vallese il primo turno del rinnovo del Consiglio di Stato, elezione al quale è candidato. Il ballottaggio è fissato al 23 marzo. Proprio nel mezzo, il 12 marzo, è prevista l'elezione del nuovo consigliere federale. "Chi vuole diventare consigliere federale deve avere il tempo di fare campagna. Occorre convincere 246 parlamentari", ha detto spiegando la difficoltà di giocare su due tavoli. "La priorità rimane il Vallese" Anche la situazione famigliare ha avuto il suo ruolo, con la prospettiva di avere ancora meno tempo da dedicare ai figli. Darbellay ha poi detto di non voler lasciare i dossier ancora aperti presso il suo Dipartimento nel Consiglio di Stato vallesano. Tuttavia, Darbellay ha detto di avere le capacità per diventare consigliere federale: "ho l'energia, l'età e l'esperienza per farlo". Insomma, "non è facile vivere con due cuori nel petto, ma la priorità rimane il Vallese", ha concluso. Finora un solo candidato Con la rinuncia di Darbellay, rimane un solo candidato del Centro per il posto di Amherd in governo, si tratta del consigliere nazionale sangallese e presidente dell'Unione svizzera dei contadini (USC) Markus Ritter, 57 anni. È stato designato dalla sezione del Centro di San Gallo martedì. Le sezioni cantonali del partito hanno tempo fino a mezzogiorno di domani (lunedì) per presentare i loro candidati. Il gruppo parlamentare del Centro alle Camere federali si riunirà il 21 febbraio per decidere sull'eventuale ticket di candidature. L'elezione, da parte dell'Assemblea federale, avverrà il 12 marzo. Commenti: 3 Accedi per continuare oppure Crea un Account ora Senzazüca Perhè non si candida il megagalattico capo dell'esercito (non mi ricordo bene il nome..Amaretto?).. + informato di lui.... 12 minuti fa Commenta Questo commento è stato modificato dall'utente 11 minuti fa leobm Molti elegantemente si defilano ma a mio parere è perché hanno compreso che si troverebbero poi in mano una patata bollente a seguito degli ultimi errori commessi al DDPS per evidenti acquisti sbagliati e onerosi che prima o poi porteranno a galla qualche scandalo ancora più grande, vedremo 2 ore fa Commenta 1 risposta Sücc L'UDC incolpa il centro per aver gestito male il DDPS. Lo stesso UDC che aveva il DDPS tra il 2009 e il 2019. Sotto la guida dei On. Maurer prima, e On. Parmelin dopo, l'esercito era stato dimezzato. Ora si incolpa di tutto l'attuale On. Amherd per questa situazione. Dopo le dimissione dell'On. Amherd, l'On. Chiesa dell'UDC aveva subito dichiarato "senza essere particolarmente chiaroveggenti, dal momento che anche Pfister ha annunciato le dimissioni da presidente del Partito e lui rappresenta un candidato importante per sostituirla". Intanto nessuno vuole prendere il suo posto...

gabola 1 mese fa su tio
sarebbe da farsi due domande perché nessuno vuole andare a rappresentare la Svizzera,cosa sta succedendo in governo?

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a gabola
Piuttosto cosa sta succedendo nel Centro/ex PPD, per ora. Poi magari sta effettivamente succedendo qualcosa in governo, e i possibili candidati lo sanno e si ritirano per questo. Ma al momento mi sa che si tratta, appunto, di problemi interni ad un partito che negli ultimi due decenni non ha per nulla brillato.
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