La presidente della Confederazione ha commentato il discorso del vicepresidente degli Stati Uniti
BERNA - L'intervento tenuto ieri pomeriggio a Monaco di Baviera da J.D. Vance ha fatto molto discutere, con i suoi attacchi all'Unione Europea, rea a suo dire di aver represso la libertà di parola e di allontanarsi dai «valori comuni» con gli Stati Uniti. La presidente della Confederazione svizzera Karin Keller-Sutter ha invece espresso un'opinione contro corrente, appoggiando quanto detto dal vicepresidente americano.
«È stato un discorso molto liberale, in un certo senso molto svizzero quando ha detto che bisogna ascoltare il popolo», ha infatti detto in un'intervista pubblicata oggi da Le Temps. Non è sorpresa dei toni duri usati contro l'Europa. «Non spetta a me giudicare l'Unione europea o gli Stati Uniti», ha detto la 61enne. «Ha parlato di valori che dobbiamo difendere e che condividiamo, come la libertà e la possibilità per il popolo di esprimersi. È stato un appello alla democrazia diretta. Si può leggere come tale».
Ha anche sottolineato un principio secondo lei «molto liberale», che condivide: «Non dobbiamo semplicemente condividere le opinioni degli altri, ma anche lottare affinché possano esprimerle», prosegue la donna politica sangallese.
La sua reazione, a sua volta, potrà essere oggetto di dibattito. Immediata la reazione dei Verdi, secondo cui il discorso di Vance anti-europeo e contrario allo stato di diritto e «il sostegno espresso dal presidente della Confederazione non è in linea con i valori e i principi della Svizzera e ci isola dal nostro principale partner, l'Unione europea», si legge in un comunicato.