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CONSIGLIO FEDERALE

Iniziativa penuria farmaci, il Governo: «Condividiamo gli obiettivi, ma...»

Il Consiglio federale boccia la proposta ritenendola «non abbastanza efficace e pertinente» e lancia un controprogetto diretto.
Depositphotos (oneinchpunch)
Fonte ats
Iniziativa penuria farmaci, il Governo: «Condividiamo gli obiettivi, ma...»
Il Consiglio federale boccia la proposta ritenendola «non abbastanza efficace e pertinente» e lancia un controprogetto diretto.

BERNA - Pur condividendo gli obiettivi dell'iniziativa popolare "Sì alla sicurezza dell'approvvigionamento medico", il Consiglio federale ritiene che non sia abbastanza efficace e pertinente. Raccomanda pertanto di respingerla e optare per un controprogetto diretto che sarà elaborato entro l'estate dal Dipartimento federale dell'interno (DFI).

Quest'ultimo deve concentrarsi sugli aspetti più urgenti ed efficaci, ovvero i medicinali economici e più utilizzati, precisa il governo in una nota, aggiungendo che fra gli obiettivi vi è anche quello di colmare le lacune nelle responsabilità tra Confederazione, Cantoni e attori economici.

»Il problema delle carenze è mondiale e ha cause multiple», fra cui la globalizzazione, con la concentrazione in alcuni Paesi della produzione di determinati agenti terapeutici, ha rilevato in conferenza stampa a Berna la ministra della sanità Elisabeth Baume-Schneider.

L'iniziativa - L’iniziativa - elaborata da un'alleanza di 20 organizzazioni del settore sanitario, farmaceutico, dell'industria, della ricerca e dei consumatori - intende migliorare l'approvvigionamento di agenti terapeutici e materiale medico importanti e trasferire alla Confederazione la responsabilità in questo ambito.

Oltre a promuovere la ricerca, lo sviluppo e la fabbricazione di farmaci importanti in Svizzera, vuole anche assicurare la disponibilità di sufficienti scorte e la rimunerazione adeguata delle imprese incaricate. Mira infine ad assicurare catene di fornitura affidabili in collaborazione con l’estero, così come lo smercio ordinato di agenti terapeutici importanti in tutte le regioni del Paese.

Gli obiettivi del controprogetto - Il governo condivide queste preoccupazioni e intende anch'esso attribuire maggiori competenze alla Confederazione, ma vuole farlo là dove apportano un valore aggiunto, ha proseguito la ministra, aggiungendo che nell'iniziativa questo obiettivo è formulato in modo generico. «Se l'economia non è in grado di garantire l'approvvigionamento di farmaci, lo Stato deve poter intervenire», ha puntualizzato. Attualmente i cantoni hanno delle responsabilità, ma «concretamente hanno pochi mezzi per intervenire contro le cause, che sono spesso internazionali».

«Il governo propone di introdurre un nuovo articolo costituzionale che dia alla Confederazione le misure appropriate» per agire in caso di penuria. Concretamente, sarà incaricata di sorvegliare il rifornimento, di integrare la sicurezza nell'approvvigionamento durante negoziati commerciali con altri Paesi e incoraggiare in modo mirato la messa sul mercato di beni importanti, ha elencato la consigliera federale. «La Confederazione dovrebbe poter lei stessa acquistare o far produrre beni importanti in caso di penuria».

Il controprogetto non include invece altre proposte evocate dall'iniziativa, dato che si spingono troppo lontano, secondo il governo. La distribuzione e la consegna dei farmaci è di competenza dell'economia privata e dei cantoni, ha rilevato Baume-Schneider. Per quanto riguarda la ricerca, le richieste dell'iniziativa non sono adeguate, secondo la consigliera federale.

Meglio concentrarsi su quegli ambiti in cui risulta più efficiente un intervento centralizzato da parte dello Stato. Le attuali difficoltà di fornitura più frequenti riguardano i farmaci economici con un brevetto scaduto, come gli antidolorifici, i vaccini e gli antibiotici.

Ed è proprio qui che attualmente la Confederazione non può intervenire per mancanza di competenze. Può agire solo qualora vi sia un rischio di gravi situazioni di penuria di medicamenti salvavita e in caso di epidemie o pandemie per lottare contro malattie trasmissibili, fortemente diffuse o maligne.

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