I colleghi rendono omaggio al 52enne consigliere nazionale (PS/VD) che lascia per questioni legate a un «fenomeno d'usura».
BERNA - Dopo oltre due decenni trascorsi sui banchi del Consiglio nazionale, il socialista vodese Roger Nordmann ha chiuso oggi la sua esperienza in Parlamento. «È la personificazione dell'integrità», gli ha reso omaggio la presidente della Camera del popolo Maja Riniker (PLR/AG).
Nordmann, classe 1973, aveva annunciato la sua partenza alla fine dello scorso mese di febbraio, dicendo di «sentire un fenomeno di usura». Arrivato sotto la Cupola a fine 2004, è stato fra le altre cose per otto anni alla testa del gruppo socialista alle Camere. Fra i suoi ultimi incarichi vi è stato quello di membro della Commissione d'inchiesta sul Credit Suisse.
«Nordmann ci lascia dopo sei legislature e 82 sessioni ordinarie», ha affermato Riniker in aula in un discorso al termine della seduta odierna, con il quale ha ripercorso brevemente la carriera del politico. È un grande specialista di questioni energetiche e ambientali, noto per il suo impegno coerente, indefesso e contraddistinto da grande cognizione di causa, ha poi dichiarato l'argoviese, tessendo le lodi del collega.
Il vodese è conosciuto in tutta la Svizzera per le sue battaglie in favore delle energie rinnovabili, ma si è occupato in questi anni di svariati temi: dalla politica europea a quella dei trasporti, passando per la piazza finanziaria e i media, ha ricordato Riniker. La presidente del Nazionale ne ha esaltato «la creatività e il pragmatismo», mettendo in risalto le sue doti umane che gli hanno permesso di costruire ponti e raggiungere compromessi, supportato dalle sue capacità linguistiche (Nordmann parla anche un fluente italiano, avendo studiato nella vicina Penisola, ndr.).
«Con lui si può dibattere, ma sempre nel rispetto delle idee reciproche», ha concluso Riniker, ringraziando Nordmann per il suo impegno in Parlamento mentre gli altri deputati gli dedicavano una standing-ovation.