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Claudio Rinaldi, San Remo è già finito, ma ora l'attende Montecarlo e poi forse Las Vegas

Seconda parte dell'intervista al re del poker ticinese Claudio Rinaldi, che dopo aver preso parte alla tappa sanremese dell’European Poker Tour è pronto a rimettersi in pista. Ma questa volta lo attende Montecarlo e poi forse anche Las Vegas. E sul poker in Ticino dice: "Sarebbe importante trovare qualcuno con un po’ di esperienza che possa indicare la strada giusta da percorrere, per non fare gli stessi errori che sono stati commessi in Italia"
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Claudio Rinaldi, San Remo è già finito, ma ora l'attende Montecarlo e poi forse Las Vegas
Seconda parte dell'intervista al re del poker ticinese Claudio Rinaldi, che dopo aver preso parte alla tappa sanremese dell’European Poker Tour è pronto a rimettersi in pista. Ma questa volta lo attende Montecarlo e poi forse anche Las Vegas. E sul poker in Ticino dice: "Sarebbe importante trovare qualcuno con un po’ di esperienza che possa indicare la strada giusta da percorrere, per non fare gli stessi errori che sono stati commessi in Italia"
SANREMMO - Purtroppo Swissy è stato eliminato già al primo giorno della tappa italiana dell’EPT. Con lui abbiamo trattato diversi argomenti interessanti che riguardano il Texas Hold’em.  Nulla da fare per Claudio alla tappa sanremese ...

SANREMMO - Purtroppo Swissy è stato eliminato già al primo giorno della tappa italiana dell’EPT. Con lui abbiamo trattato diversi argomenti interessanti che riguardano il Texas Hold’em.  Nulla da fare per Claudio alla tappa sanremese dell’European Poker Tour. Il ventiduenne di Rancate non è riuscito a ripetere l’impresa di Dortmund ed è stato eliminato nel primo giorno di competizioni. Rimasto ormai short (poche chips rispetto al livello dei bui) Swissy ha deciso di giocarsi le sue ultime chips con A9 (asso e nove) trovando però a sbarrargli la strada un AK (asso e re). Il board ( le 5 carte comuni a tutti i giocatori) era composto anche da un asso, che però non è bastato al ticinese per vincere la mano. Aldilà dell’esito negativo del torneo di San Remo (oramai ci ha abituati troppo bene, ci si aspetta sempre che arrivi a premio) con Swissy, in questa seconda intervista (per chi si fosse perso la prima parte: “Claudio Rinaldi, un 2008 col botto”), ci siamo soffermati su diversi aspetti interessanti del Texas Hold’em. 

TICINO

Il poker texano nella sua variante a 2 carte per giocatore e 5 in comune sul tavolo ha letteralmente conquistato il mondo. Come sempre accade, in Ticino le mode arrivano con qualche anno di ritardo e anche se molto probabilmente sono molti quelli che giocano già da anni (tra amici, online o nei vicini circoli del Norditalia) è solo da poco che anche qui da noi il Texas Hold’em si sta affermando come fenomeno di massa. Gran parte del merito e dall’attenzione creata attorno a questo gioco va attribuito a Adrian Unterfinger, che si può tranquillamente definire un pioniere dei circoli privati di poker in Ticino, questo anche grazie alla nuova legge che permette di organizzare tornei di Texas Hold’em fuori dalle sale da gioco. Il successo ottenuto nel primo torneo organizzato a Gordola da Unterfinger e soci ha del clamoroso, tanto che viste le numerose richieste pervenute in seguito, probabilmente per il prossimo torneo si dovranno aumentare i posti al tavolo. “Sicuramente – annuisce Swissy – fa piacere che il gioco progredisca anche qui da noi. Il fatto che a Gordola e su internet si muova qualcosa è decisamente una buona cosa. Però è importante non esagerare. Magari, soprattutto all’inizio, sarebbe importante trovare qualcuno con un po’ di esperienza che possa indicare la strada giusta da percorrere, per non fare gli stessi errori che sono stati commessi in Italia”.

LIVE OR ONLINE?

Poker dal vivo o al computer? Difficile rispondere, forse impossibile. Sarebbe come chiedere: bionde o brune? Come in tutte le cose ci sono vantaggi e svantaggi, pregi e difetti. Il poker online permette la gran comodità di stare a casa, tra le mura amiche e non essere faccia a faccia con il proprio avversario. Ma l’emozione di stare seduto a un tavolo da poker, guardare negli occhi (se non porta gli occhiali da sole ovviamente) il proprio avversario, girare le carte e scoprire di avere una mano migliore, sono emozioni che solo il poker giocato dal vivo può regalare.  Il professionista di poker normalmente gioca dal vivo, ma non disdegna nemmeno la rete, giusto per rimanere in allenamento:”Cash game online, l’ho sempre giocato solo limit, che è stato per parecchio tempo la mia specialità. No limit a certi livelli ci sono dei giocatori davvero molto molto forti, il gioco è molto selezionato, molto chiuso e gli avversari usano dei programmi che indicano l’aggressività, il modo di giocare di un giocatore. Quindi o si combatte ad armi pari, o è meglio lasciar perdere”.

CELEBRITÀ AL TAVOLO

La mania del poker non ha catturato la gente comune, ma è una passione che coinvolge anche diversi personaggi dello spettacolo e dello sport. Per esempio al recente EPT di San Remo è stato visto al tavolo verde l’ex campione del mondo di sci Alberto Tomba, nota è anche la passione per il poker di Fabio Caressa, celebre telecronista sportivo di Sky, e molti altri ancora. Al tavolo però non sono certo i VIP a farla da padroni, come ogni disciplina che si rispetti anche il poker ha i suoi campioni, che normalmente sono multimilionari (grazie al poker) e nella maggior parte dei casi un po’ eccentrici (per usare un eufemismo). “Nei tornei che ho fatto – confessa Claudio – non mi è mai capitato di stare al tavolo con i grandissimi. Non ho mai giocato con Phil Hellmuth, Daniel Negreanu o Doyle Brunson. È successo di affrontare però gente del calibro di David Schulman, che ha scritto diversi libri, Kirk Morrison, già vincitore di diversi braccialetti e anche a Dortmund con Thor Hansen, un giocatore norvegese davvero molto forte”.  BLUFF Una delle cose più belle, ma anche delle più difficili da fare a un tavolo da poker è sicuramente il bluff. Ovvero riuscire a far passare al proprio avversario una mano nella quale ha una combinazione di carte superiore alla propria. Logica vorrebbe che sia più facile bluffare un giocatore debole piuttosto che un giocatore forte, non secondo Swissy: “Mai bluffare un giocatore scarso! Un giocatore debole sarà sicuramente più portato a vedere. Mentre un giocatore bravo, avrà una lettura della mano migliore, quindi se il bluff sarà ben impostato, sarà facile che passi. Se sarà impostato male però…il giocatore bravo non passerà di sicuro”.


GUARDANDO S’IMPARA

L’invasione del poker è espansa a tutti i livelli. Sono molte le trasmissioni dedicate al Texas Hold’em programmate in televisione, le più celebri: Pokermania commentata da Ciccio Valenti e Luca Pagano (professionista di poker italiano), ma anche molti appuntamenti con grandi tornei proposti da Sky con il commento di Caressa e De Grandis (che di solito si occupano di calcio) e da Eurosport. Osservando queste trasmissioni si vedono spesso i grandi campioni di questo gioco, che spesso mettono in mostra tutta la loro abilità. Gli appassionati più attenti, non solo osservano passivi la trasmissione, ma cercano di capire le strategie e le giocate dei più esperti professionisti, così da aumentare il proprio bagaglio. In ogni caso si può sempre andare a ricercare nella più grande banca dati del mondo internet, che offre davvero svariati filmati sul tema del poker. “Seguo soprattutto su internet, pokertube e youtube offrono molto. I tavoli finali presentano sempre delle situazioni un po’ così, per via di bui, chips… però si vede quando un campione fa una bella giocata. Se devo consigliare un programma di sicuro gli High Stakes Poker. È cash game, con bui relativamente bassi, quindi si può giocare il flop, ci sono solo grandi campioni, insomma si possono vedere delle belle giocate e imparare qualcosa”.

FORTUNA - BRAVURA

Due componenti imprescindibili per riuscire a primeggiare a Texas Hold’em. Sono molti quelli che pensano che il poker sia tutta una questione di fortuna, mentre tutti pensano di vincere per bravura. Più probabilmente ci vuole un mix delle due componenti, anche se va detto che la fortuna è più determinante in certe modalità di poker, come spiega Swissy: “La fortuna è molto più incisiva sul torneo, o almeno su certe tipologie di torneo, come quelli che si giocano normalmente al campionato italiano o anche al Casinò di Lugano, dove i livelli dei bui salgono ogni venti minuti, quindi abbastanza rapidamente. Al contrario in appuntamenti come l’European Poker Tour o il World Poker Tour, le strutture sono ottimali, con livelli di un’ora, un’ora e mezza, stack molto alti quindi l’abilità passa ampiamente la fortuna. Al cash game non c’è niente da fare, l’abilità conta molto, molto di più che al torneo”.
 
(GLM/SR) 

 

 

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