Ad aggiudicarsi l'asta è stata la BSI
LUGANO - C'era parecchia attesa, soprattutto mediatica, attorno all'asta del quadro “Il ragazzo con una caraffa di rose“ attribuito presumibilmente a Caravaggio. Una cinquantina le persone presenti nella sala Auditorium del secondo piano della BSI. L'asta è cominciata puntuale alle 14.00.
Si partiva da una base di 500.000 franchi. La battaglia si è svolta tutta tra due contendenti, da una parte la BSI e dall'altra un competitor italiano che ha preferito restare anonimo. Ed è la prima ad avere avuto la meglio, e ad essersi aggiudicato il quadro per 3 milioni e 50 mila franchi. Il tutto si è svolto in appena una ventina di minuti, con diverse battute a colpi di 10.000 franchi e 50.000 franchi.
La BSI, che era rappresentata dall'avvocato Roberto Balmelli, aveva posto come limite massimo 5 milioni e 700 mila franchi. La banca dovrà ora consegnare un acconto di 50.000 franchi al vecchio proprietario del quadro. Al termine dell'asta, lo sconfitto se n'è andato senza lasciare dichiarazioni.
All'asta era presente anche una allieva di Mina Gregori, quest'ultima allieva di Roberto Longhi - padre della riscoperta di Caravaggio nel dopoguerra - la quale a proposito dell'autenticità dell'opera ha dichiarato che per essere certi che il quadro sia stato ralizzato dal Caravaggio sarebbe neccessario sottoporre l'opera ad una attenta analisi da parte di un restauratore di opere di Caravaggio.
RED