Dura presa di posizione dell'assessore ligure alla cultura contro il referendum su Via Montale. Che però, in realtà, è stato inventato dal Corriere
GENOVA - "A Lugano un referendum contro la via intitolata a Montale" titola il sito Riviera24.it, che nell'articolo riporta le indignate dichiarazioni dell'assessore alla cultura della Regione Liguria, Angelo Berlangieri. "È come se Genova cancellasse il nome del pittore svizzero Paul Klee dal liceo artistico e Trieste eliminasse dalla toponomastica cittadina quello dello scienziato, anch'egli elvetico, Auguste Piccard."
Una reazione comprensibile, la sua, se si basasse su un assunto reale. Perché il referendum commentato dall'assessore alla cultura, in realtà, è una creazione del Corriere della Sera, che domenica ha dedicato mezza pagina alle considerazioni del Mattinonline, travisandole non poco, sulla scelta di Montale per dare il nome a una via cittadina.
"A Lugano un referendum contro via Montale" ha infatti titolato l'autorevole quotidiano, che ha basato il proprio articolo esclusivamente su un altro articolo del Mattinonline. Peccato che il referendum di cui si parla nel titolo scompaia nel testo, dove si vede ridotto a un semplice sondaggio su un sito internet. Un sondaggio che poi non esiste nemmeno, visto che il sito del movimento di Bignasca si è limitato a riportare le ragione del perché sì e perché no si dovrebbe dedicare una strada al poeta italiano. Non vi sono possibilità di esprimere il proprio parere, né sul sito né tantomeno alle urne.
Un grave errore di interpretazione, quindi, quello del Corriere della Sera - e non si sa quanto involontario - che rischia di pregiudicare ulteriormente i già tesi rapporti italo-svizzeri.
L'assessore alla cultura della Regione Liguria conclude: "Confido nel buon senso della città di Lugano e dei ticinesi nel respingere questa proposta, ma credo sia utile un contatto con le autorità diplomatiche. Se l'episodio non fosse gravemente lesivo della cultura rappresentata da Eugenio Montale, che ha sempre mantenuto ottimi rapporti con la Svizzera, non sarebbe neppure da commentare."
E, se non fosse per il vizio di alcuni giornalisti di "colorare" le notizie, qui da commentare non ci sarebbe proprio alcunché. Tranne l'attribuzione di una via, una piccola stradina a dire il vero, a un poeta che al Ticino ha dato tanto e che nessuno contesta. Figuriamoci con un referendum... "Si tratta solo del nome di una via, ci sono argomenti più importanti di cui discutere" ha tagliato corto Giuliano Bignasca, intervistato a proposito da "Il Giorno".