Bimbi superdotati: “In Ticino 10 ogni anno”

Alunni con il Qi elevato: “Per il momento non è prevista una sezione speciale”
LUGANO - I bambini superdotati, cioè con un livello di intelligenza assolutamente fuori dal comune sono il 5% della popolazione infantile. Un altro 5% è rappresentato dai molto dotati, che mostrano un livello d’intelligenza molto alto.
E nel nostro cantone? È spuntato qualche genietto nostrano? «Non esistono statistiche specifiche – sottolinea Emanuele Berger, Direttore della Divisione Scuola –. Si tratta di distinguere fra chi ha un alto potenziale e un adattamento normale, e chi invece soffre e viene quindi segnalato ai servizi. Questi ultimi sono circa una decina ogni all’anno».
Già, ma come si riconoscono i bimbi con una dote elevata? «La definizione della popolazione infantile che rientra nell’ambito della “precocità”, della “superdotazione” o del “potenziale cognitivo alto” è tutt’altro che semplice – continua Berger –. Analogamente la loro identificazione risulta spesso difficoltosa: non tutti i bambini che potrebbero mostrare capacità particolari hanno l’occasione per attivare questa loro potenzialità».
Una mano la tende però la misurazione del quoziente intellettivo: «Il Qi è un indicatore misurato attraverso metodologie standardizzate, quindi identiche per tutti i soggetti sottoposti al test. Per quanto riguarda gli allievi ad alto potenziale cognitivo il problema è piuttosto legato all’interpretazione dei dati: Non vi sono infatti definizioni univoche in merito: c’è chi fissa il limite a 130, chi a 135 e chi arriva fino a 140. Il concetto è dunque relativo».
Ci sono bambini con grandi potenzialità che durante le lezioni potrebbero annoiarsi, ma una sezione apposita non è prevista per il momento: «In una scuola integrativa come quella ticinese gli allievi ad alto potenziale cognitivo sono inseriti nelle classi regolari. Tuttavia, se soffrono a causa della loro condizione, questi allievi possono beneficiare di misure particolari sulla base di una direttiva del Decs (misure di differenziazione o sostegno pedagogico, assistenza individualizzata, salto di classe)».
Per alcuni l’essere troppo intelligenti potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: «Certamente, se la marcata dotazione cognitiva di un allievo viene considerata come un problema (essendo eccessivamente accentuata, dimenticando di prestare attenzione ad altre dimensioni e punti più fragili dell’allievo) questa può sbilanciare e rendere problematico il suo sviluppo».



