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STABIOL'Sms dal natel di Nadia, dopo la morte. «Non preoccupatevi»

28.10.16 - 08:06
Inquietante coincidenza con il caso Sulmoni, del 2010. Un congiunto: «Per questo non abbiamo sporto denuncia»
tipress
L'Sms dal natel di Nadia, dopo la morte. «Non preoccupatevi»
Inquietante coincidenza con il caso Sulmoni, del 2010. Un congiunto: «Per questo non abbiamo sporto denuncia»

STABIO - Sms dal cellulare della vittima, giorni dopo la morte. Come nell'omicidio di Beatrice Sulmoni, che scosse il Ticino nel 2010. È una coincidenza inquietante quella su cui sta facendo luce l'inchiesta sul caso Arcudi. In attesa dei risultati delle indagini, emergono nuovi particolari sulla vicenda. Un congiunto della vittima contattato da Tio.ch-20minuti racconta di avere ricevuto, nei giorni successivi alla morte, «più messaggi dal cellulare» della maestra. «Per questo non abbiamo sporto denuncia. Diceva di non preoccuparci, che voleva riposare perché non si sentiva tanto bene. Non avremmo mai pensato che, dietro a quegli sms, potesse esserci qualcun altro». Le indagini hanno provato che quel qualcun altro era il cognato della vittima, in carcere da martedì scorso con l'accusa di omicidio.

L'uomo – finora l'unico indagato – ha confessato agli inquirenti di avere occultato il cadavere della donna. Ma non di averla uccisa. A Stabio però si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui tra il 42enne e Nadia si era accesa di recente una diatriba ereditaria. Al centro della disputa la villetta di via Cava, dove l'insegnante abitava assieme alla madre. Quest'ultima, come riferito ieri da Tio.ch, aveva trovato una sistemazione proprio a Rodero, il comune del Comasco dove è stato rinvenuto il cadavere. A fine settembre Nadia aveva comunicato ad alcuni vicini la novità, come riferito ieri da Tio.ch.

 

 

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