Il progetto è stato modificato e ha il sostegno unanime del Collegio dei direttori delle scuole medie. Pronto il messaggio per il finanziamento della sperimentazione
BELLINZONA – «Ora ci troviamo davanti a un progetto solido che si basa sui dati raccolti durante la fase di consultazione». Così il consigliere di Stato Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), stamani ha presentato il messaggio per la richiesta del credito necessario per la sperimentazione del progetto “La scuola che verrà”. Una sperimentazione triennale da 5,31 milioni di franchi a carico del Cantone (0,69 milioni saranno a carico dei Comuni) che partirà dall’anno scolastico 2018/19 in sei istituti scolastici (tre comunali e tre cantonali).
Cosa cambia rispetto al progetto originale? «Il principio resta, ma sono state introdotte modifiche organizzative» spiega dunque Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola e coordinatore DECS, sottolineando che i cambiamenti più importanti riguardano la forma didattica del laboratorio. «Si tratta anche della modifica più costosa, che al momento dell’implementazione a livello cantonale della riforma comporterà un costo annuo di 34,5 milioni di franchi, rispetto ai 32 previsti».
Il progetto rivisto a seguito della consultazione - ha sottolineato Bertoli in conferenza stampa - ha già raccolto il consenso unanime del Collegio dei direttori delle scuole medie.
Bertoli ha infine ricordato che per garantire un futuro alle giovani generazioni di oggi «serve più flessibilità nella formazione post obbligatoria. Ma serve una scuola dell’obbligo solida, perché tutti abbiano il bagaglio sufficiente per inserirsi in tale flessibilità».
I principali cambiamenti
Laboratori: Questa forma didattica sarà sperimentata impiegando un’organizzazione a metà classe (invece della modalità basata sulla suddivisione di due classi in tre gruppi). In questo modo si evita un’eccessiva frammentazione, sia rispetto alla relazione tra docente e allievo sia rispetto allo stesso gruppo-classe. La conduzione del laboratorio è affidata unicamente al docente della disciplina di riferimento.
Atelier: L’atelier, che è un momento più vicino allo studio assistito, sarà condotto collaborativamente dal docente titolare e dal docente di sostegno. I gruppi potranno essere modulati e organizzati secondo le esigenze.
Griglia oraria: Con le modifiche apportate ai laboratori e agli atelier, è prevista una griglia oraria unica. Sono dunque superate l’organizzazione della griglia oraria annuale in sequenze e l’introduzione dell’insegnamento a blocchi.
Settimane progetto: Più flessibilità per il tempo che viene dato a progetti interdisciplinari. A questa forma didattica si potrà attribuire da un minimo di tre settimane per anno scolastico fino a un massimo di 6,5 settimane.
Quadro descrittivo: I giudizi resteranno simili a quelli attuali, ma saranno redatti in maniera più completa grazie all’introduzione di linee guida che serviranno come punto di riferimento per i docenti. Inizialmente era prevista la compilazione di una lista di competenze dell’allievo.
Collaborazione: La collaborazione resta un punto importante. Agli istituti di scuola media sarà assegnato un monte ore di due ore per classe destinato allo svolgimento di progetti innovativi e di collaborazione.
Corsi base e attitudinali: Dalla consultazione è emersa l’adesione alla proposta di superamento alla scuola media del sistema basato sui corsi base e attitudinali in matematica e tedesco. Sono invece divergenti le opinioni su come superare questo modello. Nelle sedi sperimentali la differenziazione avverrà con misure di differenziazione pedagogica e didattica.