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AttualitàTICINOGATE: «Sì, ho ricevuto i soldi da Cuomo»

30.07.00 - 14:15
La moglie del giudice Franco Verda avrebbe confessato di aver ricevuto 300mila franchi da Gerardo Cuomo, per far fronte al deficit dell’Acqua minerale San Bernardino, di cui lei era amministratrice.
TICINOGATE: «Sì, ho ricevuto i soldi da Cuomo»
La moglie del giudice Franco Verda avrebbe confessato di aver ricevuto 300mila franchi da Gerardo Cuomo, per far fronte al deficit dell’Acqua minerale San Bernardino, di cui lei era amministratrice.

L’avvocato D.R., moglie del giudice Verda, ha confessato davanti al procuratore straordinario Luciano Giudici, di aver accettato 300mila franchi dall’amico e cliente Gerardo Cuomo, attualmente in carcere con l’accusa di far parte di una associazione mafiosa. Era il 1999, a metà anno, quando l’azienda dell’Acqua minerale San Bernardino, tirando le somme, si accorse di essere in una situazione di totale deficit (si parla di 2 milioni di franchi). L’avvocato D.R., amministratrice dell’Acqua minerale San Bernardino, per cercare di far fronte alle gravi difficoltà dell’azienda e forse per non mettere a repentaglio la sua carriera professionale, accettò quei 300.000 franchi da Gerardo Cuomo. Una cifra derisoria se si pensa all’ammontare del deficit delle Acque minerali San Bernardino, il cui direttore, Marcello Quadri, è stato arrestato nei giorni scorsi.

Il marito di D.R., ricordiamo, è Franco Verda accusato anche lui di ripetuta violazione del segreto d’ufficio proprio per la sua stretta amicizia con Cuomo. Ciò che accadde nell’ottobre del 1999, cioè quando Cuomo le diede, potrebbe rappresentare una svolta alle indagini sui rapporti che intercorsero tra Gerardo Cuomo e il giudice nonchè presidente del Tribunale penale ticinese, Franco Verda. Sul caso sta indagando il procuratore straordinario Luciano Giudici, e proprio a lui, durante un lungo interrogatorio, lei ha ammesso di aver ricevuto i soldi.

Il procuratore Giudici, dopo aver svolto approfonditi accertamenti sui loro conti bancari, ha avanzato l’ipotesi che – in relazione alle vicende giudiziarie di Cuomo e del suo socio Francesco Prudentino – sia stato corrotto un magistrato. Questa tesi è anche frutto di alcune intercettazioni telefoniche da parte di investigatori italiani e dalle dichiarazioni di un corriere di denaro arrestato nell’ambito di una indagine per contrabbando di sigarette, all’interno della quale rientrano anche Cuomo e Prudentino.

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