Iniziano i corsi universitari: abbiamo seguito quattro studenti ticinesi che si sono trasferiti fuori cantone. Un po' per scelta, un po' per necessità
BELLINZONA - Le vacanze sono finite (un po' più tardi) anche per loro. È iniziato in questi giorni l'esodo degli studenti ticinesi verso le città d'Oltre Gottardo, valige alla mano e pacchi del trasloco nel baule dell'auto. Sono circa 5mila quelli che, secondo stime del Decs, ogni anno lasciano il Ticino per studiare nel resto della Svizzera o all'estero. Un dato in continuo aumento.
La classifica - In testa alla classifica svizzera - vedi allegato - c'è l'università di Friburgo (931 studenti ticinesi nello scorso semestre) seguita dal Politecnico di Zurigo (707) dall'università di Losanna (652) e di Zurigo (649). «I dati relativi al semestre che sta per iniziare arriveranno solo a ottobre» spiega Aris Mozzini dell'Area studi universitari (Asu) del Decs. Un'idea sul fenomeno però ce la si può fare parlando con i diretti interessati. Abbiamo intervistato quattro di loro per capire cosa c'è dietro questa fuga (temporanea?) di cervelli.
700 franchi in centro - Il viaggio comincia da Zurigo e proseguirà, nelle prossime puntate, a Friburgo, Berna e Milano. La città sulla Limmat - sommando Ethz e Uni - è la meta più gettonata dagli studenti ticinesi. Giacomo, 20 anni di Bellinzona, è appena arrivato in città per studiare geografia. Sta concludendo in questi giorni il trasloco con due amici (ticinesi) in un tre locali nella centralissima zona Bellevue. Costo: 700 franchi a testa per una singola, incluso internet e acqua.
Grazie al passaparola - «Ci è ancora andata bene. La ricerca è stata dura, siamo venuti 5 volte negli ultimi due mesi e ogni volta c'era da fare la fila, inviando la candidatura e affrontando un colloquio» racconta il 20enne. «Alla fine abbiamo trovato grazie a un passaparola tra mamme».
L'associazione - Anche Nina Zeiger dell'Astaz conferma che «il tema della casa è il più problematico». L'Associazione degli studenti ticinesi a Zurigo si occupa di tutto «dall'organizzare feste ai consigli sulla burocrazia universitaria. Gli studenti quando arrivano sono un po' smarriti».
«Stringiamo la cinghia» - Giacomo mette in conto di spendere 500 franchi al mese per tempo libero, cibo, varie ed eventuali. «Certo dovremo un po' stringere la cinghia, qui è tutto carissimo ma credo ne valga la pena». La prima impressione? «Ottima. Città comoda e vivace. Perché ho lasciato il Ticino? In realtà non sono così lontano. Con Alptransit sono a Bellinzona in 1 ora e 45».