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CADRO

«Per questi cioccolatini ho passato il Natale in cella»

Lo sfogo di un detenuto dello Stampino, risultato positivo all'alcol test. La punizione: niente feste in famiglia. Il direttore delle carceri spiega il provvedimento
«Per questi cioccolatini ho passato il Natale in cella»
Lo sfogo di un detenuto dello Stampino, risultato positivo all'alcol test. La punizione: niente feste in famiglia. Il direttore delle carceri spiega il provvedimento
CADRO - Tutta colpa di un cioccolatino al whiskey? «Non ho potuto passare il Natale con la mia famiglia. Eppure mi sono sempre comportato bene, nel rispetto delle regole. Non avevo mai sgarrato prima». È uno sfogo accorato quello d...

CADRO - Tutta colpa di un cioccolatino al whiskey? «Non ho potuto passare il Natale con la mia famiglia. Eppure mi sono sempre comportato bene, nel rispetto delle regole. Non avevo mai sgarrato prima». È uno sfogo accorato quello di J. M., 32enne detenuto allo Stampino risultato positivo a un alcol test il 19 dicembre, al rientro da una giornata di permesso.

Tasso alcolemico: 0,09 - Il regolamento della sezione aperta del carcere, a Cadro, è rigoroso: gli ospiti non possono assolutamente consumare alcolici durante le uscite. Neanche a Natale. Nei giorni precedenti le Feste la Direzione del carcere ha decretato per una misura disciplinare nei confronti del 32enne per «inosservanza delle norme di condotta». Pena: un mese di sospensione dai congedi. La giustificazione addotta da J.M., si legge nella decisione, è stata ritenuta «poco credibile». Il detenuto ha attribuito il tasso alcolemico (dello 0,09 per mille) a un cioccolatino alla crema di whiskey. 

Pena «esagerata» - «Era uno di quei dolcetti natalizi che si trovano ovunque sotto le Feste. So che sembra assurdo, ma è così» spiega J.M., che deve scontare una pena di tre anni per spaccio di stupefacenti. A riprova di quanto afferma il detenuto ha scattato una foto della confezione di cioccolatini assortiti, con tanto di resti dei due dolcetti consumati insieme al figlio di 3 anni, incontrato durante il congedo; e l'ha inviata alla Direzione delle carceri (vedi allegato). «Avrei dovuto essere più attento. Ma un mese di sospensione in periodo di Feste è un'esagerazione - protesta -. Così non ho potuto vedere i miei figli per Natale!». 

Fino a due mesi di punizione - Ma niente da fare. Il direttore Stefano Laffranchini ribadisce che «le regole del carcere parlano chiaro, e devono valere per tutti». Il detenuto, sottolinea Laffranchini, aveva la possibilità di presentare ricorso alla Divisione della giustizia. «Le sanzioni applicate, che sono appunto impugnabili, tengono comunque sempre conto delle circostanze e delle condizioni individuali dei detenuti. Casi di positività all’alcol, per esempio,  sono già stati sanzionati in passato con due mesi di sospensione dai congedi, e infrazioni gravi comportano persino il trasferimento nel carcere chiuso». L’alleggerimento del regime, precisa il funzionario «non è qualcosa di cui i detenuti hanno diritto a prescindere; comporta un accrescimento di fiducia di cui per definizione i detenuti devono dar prova in vista della liberazione definitiva».  

Le Feste dietro le sbarre - Il periodo di Natale in carcere è sempre delicato, del resto. «Senza regole chiare la situazione diventerebbe ingestibile» sottolinea il direttore, che precisa come «sono previste visite dei famigliari alla Stampa e uscite straordinarie per i detenuti dello Stampino». Nei giorni scorsi si è anche tenuta una festa con le famiglie, alla presenza di un Babbo Natale con tanto di asinello, che ha portato doni ai figli dei detenuti. «Siamo consapevoli della delicatezza del periodo, alcuni detenuti sentono di più la solitudine in questi giorni e facciamo il possibile per alleviarla» conclude Laffranchini. «Ma le regole valgono come nel resto dell'anno».   

 

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