Meglio definiti i ruoli degli enti pubblici nei confronti della protezione dei beni culturali
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio che concerne la modifica della Legge sulla protezione dei beni culturali (LBC).
La modifica legislativa oggetto del messaggio risponde a esigenze formulate da più parti durante i dibattiti nel paese volti a rendere più efficace l’opera di tutela e protezione dei beni culturali e in particolare alle richieste legate all’iniziativa popolare legislativa generica “Un futuro per il nostro passato: per un’efficace protezione del patrimonio culturale del territorio ticinese” del 14 ottobre 2014, presentata dalla Società Ticinese per l’Arte e la Natura (STAN) e sottoscritta, nel 2014, da 14'774 cittadini.
Essa riprende, in una forma corretta e completata, quella già presentata con il Rapporto n. 7128 del 7 ottobre 2015.
La modifica non tocca sostanzialmente l’odierna impostazione del testo legislativo: si confermano infatti lo stretto legame tra territorio e bene culturale, l’ampia accezione con cui viene inteso il bene culturale, l’impegno e il ruolo fondamentale degli enti pubblici cantonali e locali nell’attività di conoscenza, protezione e valorizzazione, la volontà di conservare il patrimonio culturale perché parte fondamentale della qualità del territorio cantonale.
Per contro sono precisati nei dettagli l’opera di censimento e di inventariazione, le procedure di istituzione della tutela sul piano cantonale e locale, l’applicazione delle misure cautelari, le competenze e gli oneri nella promozione dell’attività di conservazione e restauro. Ma soprattutto sono meglio definiti i ruoli degli enti pubblici nei confronti della protezione dei beni culturali: Cantone e Comuni sono tenuti a collaborare per rendere più efficace la loro cura, per aiutare, anche finanziariamente, i proprietari di beni culturali nell’opera di conservazione, per migliorare la qualità del territorio, per conservare nella sostanza la memoria materiale del nostro passato.
La modifica della LBC è stata giudicata dagli autori dell’iniziativa popolare legislativa generica come sufficientemente conforme agli obiettivi della stessa.