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CANTONEReati contro gli animali, il Ticino poco impegnato nel perseguirli

22.11.18 - 15:02
Il canton Berna è risultato il più sensibile. Seguono Zurigo e Argovia, ma anche i Grigioni si piazzano bene
tipress (archivio)
Reati contro gli animali, il Ticino poco impegnato nel perseguirli
Il canton Berna è risultato il più sensibile. Seguono Zurigo e Argovia, ma anche i Grigioni si piazzano bene

ZURIGO - Per la prima volta dal 2004, i procedimenti penali per maltrattamenti di animali sono diminuiti l'anno scorso in Svizzera. Nel 2017 i casi registrati sono stati 1691, il 30% in meno dell'anno precedente. Il Ticino figura fra i cantoni meno attivi in questo campo.

La giurisprudenza in materia di protezione degli animali «ha ancora un ampio margine di miglioramento», hanno sottolineato oggi a Zurigo i responsabili della Fondazione per i diritti degli animali ("Stiftung für das Tier im Recht" - TIR). «È assolutamente inaccettabile che disposizioni di legge vincolanti continuino a rimanere disattese».

«Brutalità eccezionale» - Nel suo rapporto annuale, l'organizzazione ha esaminato in particolare la situazione relativa agli allevamenti di maiali, che troppo spesso vengono trattati alla stregua di «mezzi di produzione piuttosto che come esseri viventi».

Nel 2017 sono stati registrati soltanto 91 procedimenti penali per infrazioni alla legge sulla protezione degli animali che riguardano i maiali: un numero «estremamente esiguo», se confrontato ai circa 2,5 milioni di suini allevati in Svizzera. Secondo la fondazione TIR, i delitti commessi contro i maiali sono caratterizzati da «una brutalità eccezionale e da un'assoluta indifferenza degli allevatori nei confronti di questi animali».

Per quanto riguarda il netto calo dei procedimenti a livello svizzero - scesi l'anno scorso ai livelli del 2014 - la fondazione sottolinea come esso sia in gran parte legato all'abrogazione dell'obbligo dei corsi di formazione per i detentori di cani.

Se negli anni precedenti, la costante crescita veniva interpretata come un segnale dell'aumentata sensibilità delle autorità, la fine dell'obbligo dei cosiddetti attestati di competenza - in vigore dall'inizio del 2017 a livello federale, ma mantenuta in alcuni cantoni - ha fatto diminuire gli interventi nei confronti dei proprietari di cani che non erano in regola.

In base al rapporto, il 56,25% di tutti i delitti specifici esaminati nel 2017 ha riguardato animali da compagnia. Con 790 casi, i cani sono la specie più toccata.

Ticino in fondo alla classifica - Ciò che non è cambiato rispetto agli anni passati sono le disparità fra i cantoni. In cifre assolute, il canton Berna è risultato l'anno scorso il più sensibile ai diritti degli animali con 319 casi (335 nel 2016). Questo dato rappresenta 3,09 procedimenti penali ogni 10'000 abitanti. Meglio quindi della media svizzera di 2,16 procedimenti ogni 10'000 abitanti.

Seguono il canton Zurigo con 272 casi (1,81 procedimenti ogni 10'000 abitanti) e Argovia con 179 procedimenti (2,67). Se si tiene conto della popolazione, Obvaldo è il cantone più attivo, con 6,65 procedimenti ogni 10'000 abitanti e 25 casi in termini assoluti. In questa classifica è ben piazzato anche il canton Uri, con 4,13 procedimenti ogni 10'000 abitanti (15 casi).

I Grigioni si piazzano sopra la media nazionale, con 63 procedimenti aperti nel 2017 (97 nel 2016) e 3,18 casi ogni 10'000 abitanti.

In Ticino figura invece fra i cantoni meno impegnati nel perseguimento dei reati contro gli animali: i procedimenti aperti l'anno scorso sono stati 17 (erano 73 nel 2016), con 0,48 casi ogni 10'000 abitanti. Un tasso più basso si è registrato soltanto a Basilea Città (0,26 casi ogni 10'000 abitanti e 5 procedimenti in tutto).

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