Il Partito socialista accoglie positivamente la decisione dell’ex funzionario del DSS, deplorando «insinuazioni rivolte alle istanze del partito e ai suoi dirigenti»
BELLINZONA - Il Partito socialista, che in merito al caso dell’ex funzionario del DSS condannato per coazione sessuale aveva chiesto a gran voce chiarezza, accoglie positivamente la decisione di Ivan Pau-Lessi di auto-sospendersi dalla funzione di membro del Consiglio della magistratura.
L’ex funzionario del DSS - in pensione da fine 2015 - ha preso la decisione dopo le parole pronunciate dal giudice Marco Villa durante il processo, che aveva sottolineato come ci fosse stata la possibilità da parte del DSS di intervenire. Pau-Lessi, alto funzionario menzionato proprio dal giudice, ha dunque fatto un passo indietro «così da poter chiarire serenamente la sua posizione nel quadro dell’inchiesta amministrativa», nonostante «contesti il fatto che gli siano allora state riportate informazioni di "atti di carattere sessuale" compiuti dall’operatore in questione».
Per il PS il passo indietro (provvisorio) di Pau-Lessi - in passato anche municipale socialista di Giubiasco - è una «decisione responsabile, finalizzata a facilitare l’inchiesta senza che le sue funzioni e il caso condizionino l’autorevolezza delle istanze di cui è membro». E sottolinea come «la lotta a ogni tipo di abuso, molestia o discriminazione non può e non deve scadere nelle deprecabili strumentalizzazioni politiche».
I socialisti chiedono pertanto che «vengano evitate insinuazioni rivolte alle istanze del partito e ai suoi dirigenti» che sono «funzionali alla strumentalizzazione elettoralistica, poiché assimilabili con affermazioni diffamatorie e calunniose».