La chiesa di San Carpoforo è stata chiusa per una valutazione dei danni: sul tetto tre grossi fori provocati dalla cuspide in rame del peso di 25-30 chili. L'incidente di volo poco prima delle 8
BISSONE - È stato un piccolo martirio quello vissuto stamattina, poco prima delle 8, da San Carpoforo. Decollato della sua croce che è finita a terra dopo essere stata urtata dal carico trasportato da un elicottero. Poteva finire in tragedia... Una frase di prassi in casi simili, ma che il sindaco di Bissone, Andrea Incerti, usa senza esagerazioni: «Per fortuna non è caduta sulla ferrovia che passa lì accanto, a pochi metri. Nella disgrazia non abbiamo avuto vittime ma solo danni materiali».
Confermata la dinamica, anche se le cause sono oggetto dell’inchiesta di polizia, con l’elicottero che ha urtato la cuspide del campanile mentre trasportava materiale di carpenteria: «Una cuspide in rame del peso di 25-30 kg, alta circa un metro, che è caduta provocando dei danni non indifferenti alla chiesa» precisa il sindaco. E da qui in avanti Incerti, parla anche da presidente del Consiglio parrocchiale: «I danni? Tre buchi di 30 cm per 30. Uno sul campanile stesso, il secondo sul tetto della navata centrale e il terzo su quello della navata esterna, sopra la sagrestia. Ora dobbiamo chiudere le falle al più presto perché se entra acqua sarà un macello». La chiesa ospita infatti preziosi affreschi ed è un edificio di valore assoluto (i primi documenti risalgono al 1148): «Un patrimonio di livello nazionale… abbiamo chiuso l’edificio fino a che i buchi non saranno riparati. Abbiamo osservato qualche crepa, ma non gridiamo al lupo. Sono danni tutti da valutare». A farsene carico, gli chiediamo, ci sarà l’assicurazione delle ditte? «Speriamo» si limita a dire Incerti.
L’incidente è accaduto poco prima delle 8. Protagonista una ditta di elicotteri che stava trasportando il materiale di un'impresa di carpenteria della vicina Melide sul cantiere di una casa nelle contrade di Bissone. Stradine strette dove i camion non possono passare e quindi l’uso del velivolo si imponeva. Con un po’ più di perizia alla cloche, probabilmente.