L'esperto: «Eventi estemporanei a noi noti. Non sono rappresentativi»
GIUBIASCO - Sembra un tracciato impazzito: strani picchi di polveri fini (PM10), sono stati notati gli scorsi giorni da un lettore finito sulla pagina dell'Osservatorio Ambientale della Svizzera Italiana (OASI). Qui vengono raccolti i dati sui rilevamenti della qualità dell'aria nel nostro Cantone. Dati sostanzialmente nella norma se non fosse che, proprio a Giubiasco e in particolari momenti della giornata, la curva schizza verso l'alto.
«Ieri abbiamo toccato 287 microgrammi per metrocubo. Ma la media si attesta attorno ai 20 microgrammi... E così praticamente tutti i giorni, cosa succede?», si interroga, e ci interroga, il lettore.
La domanda non poteva che essere girata a chi di dovere per ottenere delle delucidazioni al riguardo. Una spiegazione, in effetti, c'è: «Tutti i dati registrati in continuo dalle nostre stazioni di rilevamento della qualità dell’aria sono provvisori fintanto che non vengono validati - ci spiega Mirco Moser, Capo dell’ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili -. I dati sono mostrati ogni semiora e dunque la valutazione degli stessi avviene forzatamente dopo la loro pubblicazione».
«La situazione segnalata a Giubiasco ci è nota - prosegue -. La stazione di rilevamento della qualità dell’aria di Giubiasco si trova nelle vicinanze di diverse fonti puntuali di polvere che di tanto in tanto non sono propriamente rappresentative. In particolare le attività di campicoltura e di orticoltura, ma anche la movimentazione e triturazione di materiali di demolizione sono la causa principale di questi picchi di breve durata».
Eventi estemporanei, quindi, come rileva lo stesso Moser: «Lo evidenzia il fatto che il picco sale e scende nel giro di un paio di semiore e il loro influsso sulla concentrazione media giornaliera è trascurabile».