L’autorità cantonale precisa che «hanno chiesto l'autorizzazione solo il 2 maggio», ma «da parte di tutti gli autori coinvolti si è cercata una soluzione pragmatica». I biglietti verranno rimborsati
LUGANO - «Informazioni mancanti» da una parte, «documentazione che non adempie ai requisiti delle normative svizzere» dall’altra. Le spiegazioni presentate dal Circo Orfei e dalle autorità cantonali sono opposte. Resta una sola certezza: tutti gli spettacoli previsti in Ticino tra l’8 maggio e il 2 giugno - a Lugano, Locarno, Faido, Biasca e Bellinzona - sono stati annullati e la decisione è definitiva. Chi aveva acquistato il biglietto può recarsi a Lugano (o contattare i responsabili) e gli verrà immediatamente rimborsato.
«Noi ci siamo informati» - Il Circo italiano ha deciso di venire per la prima volta su suolo svizzero e offrire i propri spettacoli in Ticino, riscontrando «entusiasmo» da parte dei cinque Comuni, i quali hanno anche dato l’autorizzazione a occupare lo spazio pubblico. «Ma non ci è stato detto che serviva altro». Dal canto suo la Città di Lugano risponde per bocca di Claudio Chiapparino, direttore della Divisione eventi e congressi della Città: «Noi abbiamo richiesto i documenti necessari al rilascio dell’autorizzazione, la stessa che chiediamo a Nock e Knie. Ma sono loro a doversi informare su cosa serva in Svizzera per svolgere l’attività». Resta comunque ora l’autorizzazione a rimanere nello sterrato della Gerra a Lugano-Cornaredo fino al 13 maggio. «Noi non dobbiamo farli sgomberare se non si esibiscono. Se volessero restare di più, finché non trovano una soluzione, dovranno presentare una richiesta».
Un ufficio che non esiste più - Il “calvario burocratico” raccontato dal promotore Davide Trentini ha dei contorni grotteschi: «Il Cantone ci ha indirizzato a una ditta di Wallisellen per ricevere il collaudo della struttura riconosciuto in Svizzera, ma lì abbiamo scoperto che era chiusa da due anni. Dovevamo rivolgerci alla Germania, ma sono previsti tre mesi di attesa». Il Servizio autorizzazioni, commercio e giochi della polizia cantonale a tal proposito precisa che «spetta al circo fare in modo di ottenere l’autorizzazione» e che da parte loro hanno «invitato i responsabili a prendere contatto con il Servizio di Accreditamento Svizzero (SAS) le cui norme «sono rintracciabili facilmente anche in Internet».
Tempi stretti - L’autorità cantonale tiene a precisare che «da parte dei responsabili del Circo Orfei la domanda di autorizzazione per l’esercizio dell’attività di baracconista o di impresario circense è giunta solo il 2 maggio, quando sarebbe dovuta invece giungere 20 giorni in anticipo rispetto alla data del primo spettacolo». La valutazione dell’attestato di sicurezza esula dalle competenze del Cantone e il circo è stato invitato a prendere contatto con il SAS.
Una segnalazione “sospetta” - Il fatto più curioso che ruota attorno al “caso Circo Orfei” è un altro: la segnalazione in merito alla certificazione (italiana) non valida su suolo svizzero sarebbe giunta da parte di un’associazione circense della Svizzera tedesca. «Ci volevano bloccare - sostiene Trentini -. In 70 anni qui si sono esibiti solo due circhi esteri. Ma è assurdo che una categoria circense cerchi di metterne in ginocchio un’altra». La polizia però non commenta questo particolare: «Nel rispetto del segreto d’ufficio non ci esprimiamo». E ai responsabili del Circo Orfei non è stato per il momento svelato alcun nome. Ma c’è un lettore di Tio.ch/20 minuti che sostiene di avere «notato una Toyota Aygo bianca targata Zurigo con un logo sulla portiera sinistra» posteggiata all’esterno del cimitero musulmano». Un «uomo sui 50 anni scattava foto di nascosto» al circo alle prese con il montaggio. «Era il 6 maggio».
Solo tre enti, tutti tedeschi - Ad ogni modo, il Circo Orfei non si esibirà più in Ticino (nonostante i due spettacoli di mercoledì). Ma una domanda resta: c’è effettivamente un modo per un circo estero di ottenere il permesso a esibirsi in Svizzera? A rispondere è la Confederazione, nello specifico il Servizio di accreditamento svizzero (SAS): «Tutte le associazioni circensi che si esibiscono su suolo svizzero, che siano autoctone o estere, sottostanno alle medesime condizioni legali. La Segreteria di stato dell’economia (SECO) ha redatto una lista con gli organismi d'ispezione accreditati» a rilasciare l'attestato di sicurezza. E attualmente le aziende che vi figurano sono tre, tutte tedesche. «Non c'è stata alcuna volontà a ostacolare il Circo Orfei».