Il personale disorientato dalle notizie, e tranquillizzato dall'azienda. Trasferirsi a Novara? «Un'opzione per pochi»
S.ANTONINO - I magazzinieri della Lgi sono stati convocati a scaglioni, oggi alle 11. Poi sono usciti a gruppi a fumare in cortile: una pausa sigaretta, per digerire la notizia. Nei prossimi tre anni verranno tagliati 300-400 impieghi. Il gruppo lo ha ufficializzato oggi.
Ma con i giornalisti le bocche restano (quasi) cucite. Il colosso del lusso Kering ha iniziato ieri sera a informare i dirigenti. Poi è toccato alla commissione del personale, e ai quadri. Poi giù a cascata, fino all'ultimo degli 800 dipendenti impiegati in Ticino dal gruppo. La parola d'ordine è: riservatezza. I colloqui informativi proseguiranno fino a domani mattina.
«Qui nessuno ha voglia di parlare» chiarisce a tio.ch/20minuti un magazziniere seduto tra una ventina di colleghi, a Sant'Antonino. Il silenzio è di rigore: non parlano neanche tra loro. Ma la discussione si accende spostandosi sul calcio. «Siamo preoccupati perché Mourinho forse andrà alla Juve» allude qualcuno. «Anche Icardi dicono che se ne andrà» aggiunge un altro. «E' un fuggi fuggi. Se ne vanno tutti».
L'ironia aiuta, ma l'umore resta ai minimi. Fuor di metafora, i "trasferimenti" come li chiama Kering inizieranno dal 2020. Verso Trecate vicino a Novara: qui la holding francese - finora il primo contribuente in Ticino - ha in progetto di realizzare un centro logistico grande fino a sei volte quello di Sant'Antonino. Il sindacato Ocst ha confermato oggi che «a tutti i dipendenti il gruppo offrirà la possibilità di trasferirsi» ma i licenziamenti ci saranno in ogni caso.
Ad essere colpita sarà soprattutto la logistica, ha spiegato in conferenza stampa il sindacalista Giovanni Scolari. Kering progetta di esternalizzare il settore affidandolo alla multinazionale Xpo Logistics, dove i dipendenti di S.Antonino verrebbero reintegrati. Chi vorrà. Altro contratto, altra azienda, altro paese. E soprattutto altro stipendio.
Attualmente i salari applicati da Kering in Ticino partono da 3200 franchi al mese, nella logistica. Arrivano a 3700 franchi (lordi) per un capoturno. Cento franchi in più rispetto i minimi di Ticino Moda. «Anche in Italia esiste un contratto collettivo ma gli importi sono molto inferiori» precisa Scolari. «È probabile che la grande maggioranza dei lavoratori, frontalieri residenti a Varese e Como, rimarranno a casa».
Nel cortile dello stabilimento, a Sant'Antonino, finora sono arrivati echi confusi. Kering si è limitata a parlare di un «ridimensionamento» dovuto a una riorganizzazione «per far fronte alle nuove sfide del futuro». Nessun accenno al mega-risarcimento concordato a inizio mese con il fisco italiano: coincidenza curiosa. «Non ci hanno spiegato granché. L'unica cosa certa è che ci hanno dato i turni per i prossimi giorni» si sbottona un dipendente. Altri svicolano confessando: «Ci hanno detto di non parlare». Il gruppo si disperde e arrivano due addetti alla security. Le domande non sono gradite alla Kering, almeno in questa fase.