Da qualche mese l’Istituto Fogazzaro ha aperto una “filiale” italiana, il Centro Atlante, a due passi dal confine e dal trenino FLP. Altro nome, stessa preside. Lo scopo: garantirsi un piano B
LAVENA PONTE TRESA - Non hanno piacere di parlare con un giornalista. E c’è da capirli. Dopo il blocco forzato delle lezioni, ordinato lo scorso 29 gennaio dal Decs sull’onda di un’indagine sulle maturità facili, da inizio agosto l’attività didattica è ripresa all’Istituto Fogazzaro. Il ricorso della scuola privata, accolto dal Consiglio di Stato, non ha però rasserenato del tutto il cielo sopra Breganzona. La grande incognita è rappresentata infatti dalle modifiche di legge, al vaglio del Gran Consiglio, mirate a limitare le autorizzazioni alle scuole private che preparano ad esami che si svolgono in Svizzera... Per il Fogazzaro, che si appoggia per i diplomi sui licei italiani, sarebbe un grosso problema.
«Altissima percentuale di successi» - Un’incertezza, in ogni caso, che ha spinto la direzione del Fogazzaro a predisporre un piano B. Da pochi mesi, due grandi striscioni al primo piano di un edificio nel centro di Lavena Ponte Tresa pubblicizzano l’attività del Centro Studi Atlante. La proposta ricalca quella dell’Istituto Fogazzaro, soltanto la “location” sembra un po’ più casereccia: «La nostra mission - si legge sul sito del Centro Atlante - prevede un’offerta formativa completa ed aggiornata, un corpo docente d’élite ed un’altissima percentuale di successi». La scelta della posizione, a due passi dalla frontiera svizzera, «non è casuale, ma ben ponderata» si legge ancora sul sito della scuola. Dove si evidenzia in particolare la vicinanza del «trenino Flp a 8 minuti di cammino». Strizzando dichiaratamente l’occhio agli studenti ticinesi.
Una polizza contro la legge - L’apertura di un’attività didattica direttamente in Italia rappresenta di fatto una polizza d'assicurazione nel caso in cui l’autorità cantonale dovesse in futuro negare l’autorizzazione al Fogazzaro. «È esatto» si limita ad annuire la preside Silvana Giunta. La quale però nega che l’Atlante si sia caricato sulle spalle il Fogazzaro durante il blocco delle lezioni a Breganzona: «No, non è così. Non c’era ancora il Centro Atlante che è nato dopo. Non ho piacere di aggiungere altro». Che l’arrivo a Ponte Tresa sia recente è confermato peraltro da chi abita lì accanto.