Dieci i dipendenti lasciati a casa. Interessati anche una ventina di interinali
LOCARNO - L'ascensore di Schindler si è fermato a Quartino. Il colosso lucernese dell'automazione ha deciso una serie di tagli: la notizia è stata annunciata ai dipendenti la settimana scorsa, in un'assemblea convocata nella sede di Locarno.
Una decina i licenziamenti già notificati. Ma non è tutto. I vertici dell'azienda hanno infatti annunciato che «nei prossimi mesi» la sede decentrata nel Gambarogno verrà chiusa. Sono una sessantina lavoratori impiegati al momento nella struttura, presso il centro Luserte di Quartino.
Stando alle informazioni raccolte, solo una parte di essi - una trentina - verranno trasferiti a Locarno (dove Schindler conta circa già 460 dipendenti). Una ventina sarebbero invece gli interinali, a cui rischia di non venir rinnovato l'impiego.
Dei dipendenti lasciati a casa, la metà sono residenti, e alcuni si sono rivolti ai sindacati. Unia fa sapere di essere «al corrente della situazione» e di stare prendendo contatto con la direzione dell'azienda. Dal gruppo confermano che «l'attività viene dismessa» ma precisano che «la misura era già prevista da tempo» e sarà accompagnata da una serie di investimenti a Locarno, nei prossimi anni. «Si tratta di una riorganizzazione - assicurano - non dovuta a difficoltà congiunturali».
«Dieci posti di lavoro persi fanno comunque male al territorio» commenta Marco Pellegrini dell'Ocst. «Stiamo lavorando per ottenere delle indennità di partenza per i dipendenti». Delle misure di accompagnamento sono previste da Schindler, in ogni caso, per ricollocare i dipendenti licenziati.