Sergio Erculani si rivolge al prefetto della Provincia di Como per quello che ritiene «un grave pericolo»
Ovvero la differenza di misure messe in campo dall'Italia e dalla Svizzera per contenere il coronavirus: «In Ticino sono enormemente più limitate»
PORLEZZA - La situazione dei frontalieri resta delicata. Diversi ticinesi vorrebbe che a loro fosse impedito l'entrata in Svizzera. Vorrebbero che fossero chiuse le dogane per tutelare i ticinesi dall'epidemia. Ma anche dall'altra parte del confine, la loro entrata non fa più l'unanimità. Il sindaco di Porlezza Sergio Erculani ha infatti definito il fenomeno del frontalierato come «un grave pericolo» per il territorio» in una lettera indirizzata al prefetto della Provincia di Como.
Nella missiva, inviata oggi, si fa infatti riferimento alla differenza di misure messe in campo dall'Italia e dalla Svizzera per contenere il virus. «In canton Ticino esse sono enormemente più limitate». Il sindaco, in pratica, teme che si possano verificare delle «infezioni di ritorno». Per questo motivo e anche per non compromettere «i pesanti sacrifici» compiuti dalla popolazione, Erculani chiede al prefetto di Como d'intercedere presso il Governo «per la salvaguardia della salute pubblica e della condizione lavorativa di persone per le quali lo Stato non ha mai creato reali opportunità di lavoro».